È stata fissata per il 18 febbraio dinanzi al Gup Salvatore Ettore Cavallaro l’udienza preliminare per istigazione alla corruzione e corruzione in atti d’ufficio: sono le accuse ipotizzate dalla Procura della Repubblica di Caltagirone alla base dell’inchiesta sul Cara di Mineo. Secondo il capo della Procura Giuseppe Verzera gli indagati avrebbero creato una vera e propria “parentopoli” per elargire ai propri familiari e agli amici fedelissimi posti di lavoro al centro richiedenti asilo di Mineo ceduti in cambio di voti in consiglio comunale. Sono cinque gli indagati che nei mesi scorsi hanno ricevuto un avviso di garanzia: l’ex sindaco del comune in provincia di Catania Giuseppe Mario Mirata, il primo cittadino (ed ex collaboratore del Cara) Anna Aloisi, l’ex presidente del consorzio Sol Calatino Paolo Ragusa e poi altri due amministratori comunali: il consigliere e assessore comunale Luana Mandrà e l’ex assessore comunale Maurizio Gulizia.