di Maurizio Balistreri
Il problema vero restano gli equilibri interni a Forza italia, che risulta spaccata in due, tra filo ‘parisiani’ e non. Almeno in attesa della convention di metà mese. Tra i colonnelli, i più critici nei confronti del manager sono Paolo Romani (foto), Giovanni Toti e Maurizio Gasparri. Gli altri big, tranne Antonio Tajani e Francesco Giro, non si sono ancora schierati pubblicamente, ma in nome della lealtà a Berlusconi potrebbero convergere sulla carta Parisi. Parisi, che prima di Ferragosto avrebbe incontrato molti coordinatori regionali e esponenti azzurri per esporre le linee del suo progetto politico, avrebbe avuto l’incarico di reclutare nuovi volti, senza rottamare nessuno, e di cercare idee forti con proposte concrete. L’obiettivo è rigenerare la politica, assicurano i suoi più stretti collaboratori.
Soprattutto se l’Italicum dovesse rimanere così com’è, servono energie fresche, altrimenti non saremo competitivi e alternativi a Pd e M5S. Anche il ‘no’ al ddl Boschi dovrà essere costruttivo, sarebbe l’input arrivato dal già candidato sindaco di Milano. Se la politica vuole essere credibile, deve spalancare le sue porte a donne e uomini nuovi, sarebbe il suo ragionamento. Parisi sta tessendo la sua rete di contatti. Ad aderire è stato Claudio De Albertis, presidente dell’Ance, ma si fanno altri nomi, ancora top secret. Per avere maggiore risonanza mediatica, Parisi dovrà farsi sentire in tv. E assicurano che Berlusconi gli avrebbe chiesto a settembre di andare in video per spiegare bene la sua ‘proposta politica’.