Parisi: mia Convention liberale e popolare, non nuovo partito. Salvini: “Non lo capisco”
IL FUTURO DEL CENTRODESTRA L’ex dg di Confindustria: “La politica non deve aver paura dei contributi esterni, altrimenti rischia di morire” di Maurizio Balistreri
di Maurizio Balistreri
Non ha quasi mai pronunciato la parola “centrodestra” Stefano Parisi, che ha riunito al teatro San Carlo di Milano i suoi fedelissimi e i militanti che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale per un incontro organizzativo in vista della Conferenza programmatica del 16/17 settembre a Milano. Ma ha ripetuto, più volte, l’idea “liberale e popolare” alla base del suo progetto politico che “riparte da Milano” ma che ha l’ambizione di gettare le basi per “tornare al governo”. Per questo la Convention si chiamerà “Per”, Idee per riaccendere il Paese. Non un nuovo soggetto politico, ha precisato più volte, né una nuova “Scelta civica” che nasce sulle ceneri di altri partiti, ma “un contributo programmatico, che parte dalla società civile, ai soggetti politici esistenti”, perché “la politica non deve aver paura dei contributi esterni, altrimenti rischia di morire”. L’apporto “di un’area popolare e liberale alternativa al gradualismo della sinistra. Dobbiamo avere la forza – ha detto l’ex candidato sindaco del centrodestra a Milano – di dare la sicurezza di avere un governo riformatore che vuole cambiare questo paese, dare una strategia di sviluppo, aggiustare i conti pubblici, e favorire la crescita”.
Per farlo, per rigenerare la politica”, ha detto Parisi, “dobbiamo ritrovare la rotta liberale e riformatrice” lanciata nel “1994 da Berlusconi che con il tempo si è persa”, ma “aggiornata e rafforzata”. E ha criticato “le forze che dicono solo no”. Per Parisi occorre ripartire dal lavoro svolto a Milano durante la campagna elettorale. Per questo alla Conferenza programmatica sono state chiamate a parlare “persone nuove dei problemi del nostro Paese. Abbiamo bisogno di un luogo al di là, non contro, i partiti che ci sono adesso”. Quindi “nessun inciucio, nessun Nazareno, queste sono tutte stupidaggini. Siamo fuori dal questa logica. Noi parliamo di contenuti”. E chi interverrà “non sarà il futuro gruppo dirigente, ma gente che vuole dare una mano Parisi ha annunciato conferenze analoghe in giro per l’Italia. “Questo spirito ed energia dobbiamo trasferirle in tutta Italia”, ha detto. “Non ho ancora capito cosa vuole fare Stefano Parisi, quando lo capirò ne parleremo”, ha tuonato Matteo Salvini.