Primi impegni istituzionali da ministro dell’Istruzione per Patrizio Bianchi, che oggi ha incontrato per la prima volta (in video conferenza) il Consiglio superiore della Pubblica istruzione (CSPI).
A quanto si apprende Bianchi, accompagnato dal capo di Gabinetto Luigi Fiorentino, ha sottolineato l’importanza del CSPI come organo da valorizzare per una completa collaborazione sulle problematiche della scuola italiana (“non mi aspetto solo pareri, che ascolteremo, naturalmente, con grande attenzione, ma una visione e la capacità di aiutare il Ministro e il Paese a guardare oltre l`emergenza”); quindi ha ricordato il valore dei corpi intermedi (le scuole autonome e le rappresentanze) dei diversi territori, per dare attenzione ai vari bisogni espressi, in particolare dal Sud; infine, si è focalizzato sulla necessità di valorizzare le donne nel CSPI (il 13 aprile sono previste le elezioni per il rinnovo dell’organo) e, di conseguenza, nel sistema istruzione.
Nessun accenno ai temi “caldi” sul tappeto, dall’apertura-chiusura scuole per i contagi Covid alla prossima Maturità. E proprio per la Maturità stringono i tempi per annunciare le modalità con cui si svolgerà, una delle priorità per Bianchi, insieme alla gestione delle lezioni con l’aumento dei contagi e all’assunzione di nuovi docenti per il prossimo anno scolastico. Sulla Maturità “in settimana decidiamo, i ragazzi stiano tranquilli”, ha assicurato ieri: il ministro non si è sbilanciato sui dettagli, ma la sensazione è che possa reintrodurre uno scritto (il tema di italiano, come chiedeva anche il Pd; ma sul piatto c’è pure il ritorno della prova Invalsi) e quindi non confermare il piano che aveva già pronto Lucia Azzolina, ovvero stesse modalità del 2020 (solo orali) con l’aggiunta dell’ammissione all’esame.
Benché infatti la prassi richiami – almeno per il primo anno – a una certa continuità con la precedente gestione (“so che è stata già fatta una grande istruttoria e ho sempre rispetto per il lavoro realizzato da chi mi ha preceduto”, aveva detto ancora Bianchi), il nuovo ministro è interessato a dare un segno di discontinuità, sia rispetto a chi lo ha preceduto a Viale Trastevere, sia riguardo la gestione prettamente organizzativa legata a una situazione della scuola che è diversa da un anno fa. E del resto anche Draghi, alle consultazioni, aveva preannunciato una “Maturità robusta”. askanews