E’ una professoressa di psicologia alla Palo Alto University, la donna che ha accusato di abusi sessuali il giudice Brett Kavanaugh, scelto dal presidente americano Donald Trump per la Corte Suprema: Christine Blasey Ford è venuta allo scoperto dopo aver denunciato il tentativo di violenza avvenuto negli anni Ottanta quando lei era appena 15enne e il giudice aveva 17 anni.[irp]
Un’accusa che potrebbe far slittare il voto sul giudice da parte della Commissione Giustizia previsto per giovedì 20. Ford aveva inizialmente dettagliato i presunti abusi in una lettera confidenziale a una deputata locale e poi alla senatrice della California Diane Feinstein, democratica della Commissione Giustizia. Adesso la professoressa ha raccontato tutto, uscendo dall’anonimato, al Washington Post. La ragione della scelta è “la responsabilità civica” che sente. Kavanaugh ha “negato categoricamente e inequivocabilmente le accuse”.[irp]
Ford ha raccontato che nel corso di una festa d’estate, Kavanaugh e un suo amico, “entrambi ubriachi”, l’avevano costretta in una stanza e poi il giudice l’aveva spinta su un letto, palpeggiata e poi aveva tentato di spogliarla. La professoressa aveva provato a urlare, ma Kavanaugh le aveva messo la mano sulla bocca. Alla fine era riuscita a fuggire. Ford non aveva raccontato l’accaduto fino al 2012, quando la vicenda emerse durante una seduta di terapia di coppia con il marito: all’epoca la terapista annotò come “l’aggressione da parte di studenti di una scuola maschile d’elite” e poi venne modificato come “membri altamente rispettati e di alto ceto di Washington”. Gli appunti vennero poi modificati inserendo “tentativo di stupro”.