Oggi, che ha meno tempo di praticare sport, conserva però intatti i suoi insegnamenti: “Giocare in squadra ti insegna l’importanza delle regole e l’esigenza di rispettarle”. “Mi hanno addolorato i numerosi attacchi a Papa Benedetto – prosegue il segretario personale del Pontefice emerito – quante volte ho dovuto sentire e leggere che Ratzinger non ha reagito in modo soddisfacente contro la pedofilia, mentre è stato proprio lui, già da cardinale, a iniziare a combatterla. Quante critiche, accuse e calunnie infondate nei suoi confronti anche in altre fattispecie! Ciò mi ha fatto male. Poi, c’è stato il caso Vatileaks: mi sono sentito personalmente colpito, perché fui io a dare piena fiducia a una persona che l’ha tradita senza scrupoli”. Caso unico nella storia della Chiesa, l’arcivescovo tedesco collabora contemporaneamente con due Papi. Di loro dice: “Sono diversi nei loro caratteri, nelle personalità e anche nel modo di comunicare e di relazionarsi. Per me, vivere con Papa Francesco è uno stimolo: lui cerca il contatto diretto, persino fisico, accarezza e si lascia accarezzare, superando così le distanze personali. Papa Benedetto, invece, è più riservato: accarezza con le parole, piuttosto che con gli abbracci. Sono due personalità differenti, ma la cosa più importante è che sono entrambi autentici, non cercano di ‘copiare’ nessuno”.
Un ultimo pensiero è sulla rinuncia di Benedetto: “Lo sapevo già da molto tempo, la sua non è stata una decisione improvvisa, ma maturata gradualmente e accuratamente. Per me, è stato faticoso digerire questa decisione e mantenere il segreto”. Ha provato a fargli cambiare idea, ammette: “Ho cercato di ‘remare contro’ e ho fatto alcune proposte pratiche per facilitare l’esercizio del suo ministero petrino. Ma mi sono arreso, quando ho capito che Benedetto non mi aveva confidato un suo pensiero ipotetico, ma una decisione definitiva”. Oggi, come sta Benedetto? “È un uomo anziano, certo, ma è lucidissimo; purtroppo, il camminare è diventato faticoso, per questo usa un deambulatore. Mantiene una corrispondenza abbastanza ampia, ma non scrive più libri, si limita a dettare lettere alla sua segretaria. Volutamente conduce una vita da monaco, ma non è per niente isolato: prega, legge, sente musica, riceve visite, suona il pianoforte”.