di Maurizio Balistreri
Nel Pd nascono come funghi correnti che rischiano di frantumare un partito già lacerato da tempo da lotte intestine. L’ultima ‘costola’ è stata partorita dal ministro Maurizio Martina che ieri l’ha presentata a Palermo. Una corrente “Sinistra è cambiamento” alla quale in Sicilia fa capo al segretario regionale Fausto Raciti. Uno scenario che manda su tutte le furie Matteo Renzi che non vuole più accettare “ricatti” nel Pd. E’ giusto ascoltare tutti e fare mediazioni ma non è possibile che ci sia chi dice “o fate come dico io, o me ne vado. A questi rispondo: ciao”. Il segretario ha parlato all’assemblea Pd che e’ iniziata con un tributo a Umberto Eco. Dopo l’inno di Mameli, che ormai da tempo apre ogni riunione degli organi Pd, e’ stata la vice-presidente Sandra Zampa a ricordare l’intellettuale scomparso e la platea ha risposto con un lungo applauso. “A chi immagina su singoli provvedimenti – unioni civili, riforme, jobs act – di dire ‘o fate come voglio io o me ne vado’, la mia risposta – ha sottolineato il segretario del Pd – è una, a quattro lettere: ciao. Non si può pensare di fare del Pd un partito nel quale si sta soltanto quando si condivide tutto. Si fa uno sforzo di mediazione, si ascoltano tutti, ma non è pensabile di minacciare gli altri, o fai così o me ne vado”.
Renzi, alla luce anche delle dichiarazioni di Totò Cuffaro rilasciate nel corso di un’intervista ha sottolineato che sul tesseramento servono “controlli più attenti”. Parlando all’assemblea del partito, il segretario ha detto: “Servono controlli più attenti sul territorio: non è possibile che si iscrivano in blocco 400 persone con una carta di credito. Non è possibile l’idea che il partito si possa scalare con il tesseramento. Il partito si può scalare attraverso le idee. Siamo l’unico partito che continua a fare i congressi”.