Il Parlamento approva il Def, Salvini: indietro non si torna

Il Parlamento approva il Def, Salvini: indietro non si torna
Matteo Salvini
12 ottobre 2018

La maggioranza approva e festeggia la nota di aggiornamento del deficit. 161 sì al Senato alla risoluzione di maggioranza, 331 alla Camera. Nel pieno di uno scontro con le alte burocrazie europee e nazionali che ha suscitato un nuovo intervento del presidente Mattarella a difesa delle autorità indipendenti, minacciato dalle tensioni sui mercati finanziari che rischiano di appesantire sensibilmente la spesa per gli interessi sui titoli pubblici, il Governo, con il voto al Senato e alla Camera appare comunque in grado di mantenere la rotta.

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“Stop ad anni di austerity che hanno impoverito gli italiani e precarizzato il lavoro, via ad una stagione espansiva con investimenti pubblici e privati che rilanceranno la crescita”: l’ottimismo del gruppo M5S alla Camera testimonia la convinzione della maggioranza di un momento di passaggio importante, in attesa della legge di bilancio. Qualche dettaglio sulla manovra emerge, ad esempio attraverso la precisazione del capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli: “La nostra intenzione – dice – è cercare di partire con il reddito di cittadinanze e quota 100 dopo il primo trimestre”. Ma con il capo del Governo Giuseppe Conte in Etiopia e il ministro dell’Economia Giovanni Tria al vertice di Bali, la scena è dei vicepremier e azionisti di riferimento della maggioranza.

“Indietro non si torna”: già dal mattino Matteo Salvini ribadisce la linea e attacca i critici: “Quelli della vita virtuale non ci fanno cambiare idea, le ricette imposte da Monti Gentiloni Letta hanno impoverito l’Italia, noi faremo l’esatto contrario di quello che fece Monti” e “investiremo su lavoro e crescita”. Poi, in diretta Facebook, torna a sfidare i mercati: “Abbiamo già visto il film: spread, spread, spread: sette anni di massacri e l’economia italiana sta peggio. Si rassegnino gli speculatori, questo governo va avanti per la propria strada”.

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“Lunedì il consiglio dei ministri approverà la legge di bilancio che sarà inviata a Bruxelles e alle Camere”, annuncia dal canto suo l’altro vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio. “In questi giorni – aggiunge – sono tutti concentrati sulla manovra del popolo. Ne parlano tutti e quasi sempre a sproposito. Anche oggi si parla di allarme rating, di conti che non tornano, di errori nel def, di stop di Mattarella, di patrimoniali, di crepe nel governo. Tutte balle. Si inventano di tutto, ma non raccontano cosa c`è veramente dentro e chi beneficia di quello che sarà stabilito nella legge di bilancio, che per intenderci è la legge che definisce come saranno spesi i vostri soldi da parte dello Stato. Sono giorni importanti”.

Resta la distanza siderale dalle valutazioni delle opposizioni, soprattutto del Pd. Per Ettore Rosato si prospetta una manovra “inefficace, dannosa e pericolosa, senza crescita e con la finanza pubblica fuori controllo”. Forza Italia si concentra sulle conseguenze per le imprese, provando a mettere in difficoltà la Lega. Per Mariastella Gelmini “la Flat tax sulle partite Iva è un bluff. Chi supererà il limite di 65.000 euro, infatti, ed ha una piccola impresa individuale, non potrà più beneficiare dell’aliquota Iri (Imposta sul Reddito Imprenditoriale) ridotta del 24% ma dovrà versare le aliquote Irpef ordinarie che per quei redditi vanno dal 38% al 43%”. Mentre Marco Marsilio di FdI lancia un appello al Governo perché “cambi la politica economica, abbandoni una strategia che rischia di portarci verso una decrescita infelice, ed investa risorse per abbattere il carico fiscale su famiglie e imprese”.

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