Parma, individuato focolaio aviaria in allevamento di tacchini

Tutto è partito da un improvviso aumento della mortalità tra gli animali

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Un focolaio di aviaria è stato individuato in un allevamento di tacchini a Sorbolo, in provincia di Parma. Per evitare ogni possibile rischio di diffusione del virus, è stato disposto, con ordinanza del sindaco, il sequestro dell`allevamento e l`abbattimento – a partire da domani – degli animali. Intanto, è già alla firma del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l`ordinanza che dispone l`istituzione delle zone di protezione (ZP) nel raggio di tre chilometri dall`allevamento e di zone di sorveglianza (ZS) a 10 chilometri, e l`adozione di una serie di misure. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, non vi è alcun rischio collegato al consumo di carni avicole. Tutto è partito da un improvviso aumento della mortalità tra gli animali dell`allevamento, dove sono presenti 24.000 tacchini. Il Servizio veterinario dell`Azienda Usl di Parma è intervenuto tempestivamente: sono stati effettuati gli accertamenti clinici e gli esami di laboratorio previsti, e il Centro di referenza nazionale per l`influenza aviaria dell`Istituto Zooprofilattico delle Venezie ha confermato che si tratta del virus dell`influenza aviaria.[irp]

La Regione Emilia-Romagna dispone, attraverso l`ordinanza alla firma del presidente Bonaccini, tutte le misure necessarie per isolare il fenomeno, mentre l`Azienda Usl di Parma sta attivando i protocolli operativi per prevenire e contrastare la diffusione del virus. Oltre all`istituzione di zone di protezione e sorveglianza nel territorio dove si trova l`allevamento (con censimento di tutti gli allevamenti e degli animali presenti, prelievi, accertamenti clinici e campionamenti da parte dei veterinari e controlli straordinari, divieto di movimentazioni di volatili e prodotti), l`ordinanza prevede anche misure da applicare su tutto il territorio regionale. Nello specifico, è sospeso l`utilizzo, nell`attività venatoria, di uccelli acquatici come richiami vivi. Inoltre, dev`essere mantenuta una netta separazione tra il pollame domestico e quello selvatico, sia a livello commerciale (per le aziende che vendono animali e prodotti) che rurale (chi li alleva per sé). In particolare, gli animali presenti negli allevamenti all`aperto vanno tenuti all`interno di capannoni. Nel caso in cui ciò non sia possibile, le aree di alimentazione e abbeveraggio del pollame non devono essere accessibili ai volatili selvatici.[irp]