Politica

Parma si riempie di sardine, cantano Bella Ciao

Alle sette meno un quarto di sera, la piazza è mezza vuota. In dieci minuti davanti alla cattedrale non rimane un angolo libero. Così ieri a undici giorni dal debutto del movimento delle sardine, anche Parma risponde con il tutto esaurito per gridare ancora una volta contro la Lega e il suo leader: “Salvini non sei forte, davanti a una società che si ribella sei solo un nano”. Nella piazza emiliana sono i giovanissimi a organizzare il flashmob che ha debuttato a Bologna, prima di fare tappa a Modena, Reggio Emilia, Rimini e Fiorenzuola. “Noi che abbiamo un mondo da cambiare, noi che ci emozioniamo ancora davanti al mare” scrivono citando “Anna verrà” di Pino Daniele sul telo bianco che poi faranno passare sulle teste di migliaia di partecipanti. Manca il leader del movimento Mattia Santori, troppo impegnato nell’organizzazione delle piazze e del grande raduno annunciato per sabato 14 dicembre in piazza San Giovanni a Roma. C’è però, a sostegno degli studenti di Parma, Samar Zaoui la giovane di Modena messa alla gogna da Salvini sui social per un suo post pubblicato in passato sul profilo personale.

“Le minacce sono di persone effimere e ignoranti – spiega a margine della manifestazione Samar Zaoui -. La risposta è molto chiara: vuol dire che stiamo muovendo qualcosa e qualcosa di molto grande. Le risposte negative sicuramente ci saranno, ma sono l’1%”. “Oggi abbiamo vinto, col sorriso, con l’arte e con l’unione – continua la giovane modenese -. Ci criticano perché siamo giovani, non siamo creativi, e lo continueranno a fare dicendo che la nostra risposta non è culturale”. Si alza un boato in piazza. La gente sventola sagome di sardine e cartelli “Parma non si lega”. Lo scenario, come per le altre tappe del flashmob, è spettacolare, con lo sfondo della cattedrale del 1100 accanto al Battistero e al Palazzo vescovile. “Qualcosa si sta muovendo – dice Martino Bernuzzi di 17 anni -, siamo noi che dobbiamo portante un nuovo messaggio al popolo, senza cercare il conflitto e le divisioni ma promuovendo il confronto”. “Siamo stanchi di tutto questo. Ci abbiamo creduto, siete tantissimi, siete la migliore risposta” urla Joy Temiloluwa Olayanju di 18 anni, prima di dare introdurre “Bella ciao”, una sorta di colonna sonora per le sardine. “Abbiamo il diritto di cantare questa canzone, nessuno se ne deve appropriare, così come abbiamo il diritto di cantare l’Inno nazionale”. E qui partono le note di Mameli e la piazza, sventolando pesci colorati, canta all’unisono.

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