Parte congresso Pd, ma le primarie potrebbero non bastare

Parte congresso Pd, ma le primarie potrebbero non bastare
Marco Minniti e Maurizio Martina
29 novembre 2018

Il congresso Pd è avviato, le candidature vanno presentate ufficialmente entro il 12 dicembre e le primarie si terranno il 3 marzo, ma questa volta i gazebo potrebbero non bastare per avere un nuovo segretario del partito. Anche con il passo indietro di Matteo Richetti, che sosterrà Maurizio Martina, è prevedibile una corsa a tre che alla fine potrebbe rendere necessario un ballottaggio tra i primi due in assemblea. Qualcosa che non è mai capitato da quando il Pd esiste.

Il congresso democratico si svolge infatti in due fasi: la prima riservata agli iscritti e alla quale partecipano tutti i candidati, la seconda – le primarie appunto – aperta anche a chi non ha la tessera del Pd ma ristretta solo ai primi tre più votati della prima fase. Allo stato sono 6 i nomi in pista: oltre a Nicola Zingaretti, Marco Minnniti e Maurizio Martina – i nomi più accreditati nei sondaggi – hanno annunciato la candidatura anche Francesco Boccia, Dario Corallo e Cesare Damiano. Chi vorrà fare sul serio, però, dovrà presentare le firme necessarie entro il 12 dicembre. Da statuto servono “il dieci per cento dei componenti dell`assemblea nazionale uscente o un numero di iscritti compreso tra millecinquecento e duemila, distribuiti in non meno di cinque regioni”.

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La fase riservata agli iscritti si concluderà con la convenzione nazionale del 2 febbraio, quando verranno proclamati i risultati dei congressi di circolo e, quindi, i nomi dei tre che accederanno alle primarie (bisogna comunque superare almeno il 5% dei voti nella prima fase per poter passare). E’ a questo punto che la partita si complicherà. Lo statuto prevede che per essere eletti nei gazebo, domenica 3 marzo, si deve prendere la maggioranza assoluta dei voti, ovvero il 50% più uno. Il fronte renziano si divide tra Minniti e Martina, con Zingaretti ci sono Dario Franceschini, Piero Fassino, Andrea Orlando. Appunto, una frammentazione che rischia di tenere tutti sotto al 50%.

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