Parte la riforma dei partiti, obbligo democrazia interna anche per M5s
COMMISSIONE CAMERA Sono stati votati gli emendamenti agli articoli 1 e 2 del provvedimento e il presidente conta di portarlo in Aula giovedì 26
Entra nel vivo la riforma dei partiti in commissione Affari costituzionali alla Camera. Oggi sono stati votati gli emendamenti agli articoli 1 e 2 del provvedimento e il Presidente, Andrea Mazziotti di Celso, conta di portarlo in Aula giovedì 26, concludendo l’esame tra giovedì e martedì prossimi. “La vita interna dei partiti, movimenti e gruppi politici organizzati e la loro iniziativa politica sono improntate al metodo democratico”. Questo prevede l’articolo 2 del testo base presentato dal relatore Matteo Richetti e al quale si era opposto il Movimento 5 stelle con un emendamento. Spiega Danilo Tonielli: “E’ la Costituzione a non prevederlo, per evitare che qualcuno imponga la sua visione di metodo democratico che, invece, di democratico non ha nulla”. La commissione ha approvato altri due emendamenti, presentati da Mazziotti di Celso, già ribattezzati anti-M5S perchè introducono obblighi che il Movimento ha finora rifiutato. Come quello che stabilisce che, in assenza di disposizioni diverse o di Statuto, si applicano le norme generali del codice civile che valgono per le associazioni.
Una previsione che potrebbe evitare altri ‘casi Pizzarotti’ perchè impone regole chiare sulle espulsioni, ossia decide l’assemblea degli iscritti. L’altro emendamento, spiega il suo autore, “prevede che in assenza di disciplina o di Statuto il simbolo appartiene al partito e le decisioni su di esso le prende l’assemblea degli iscritti”, questo, come è evidente, “riguarda il M5S ma anche tanti altri partiti che hanno avuto contenziosi giuridici sull’uso del simbolo”. Mazziotti di Celso si dice “molto soddisfatto per l’approvazione di questi due emendamenti – peraltro votati anche dal M5S, non da Fi – perchè rispettano i principi di libertà e autodeterminazione dei partiti ma introducono anche regole chiare su chi decide e chi è responsabile. Insieme alle norme sulla trasparenza previste dal testo base Richetti fanno sì che chi si iscrive o vota un partito saprà quali sono esattamente le sue regole e come si applicano”.