LE INDAGINI Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, attraverso Izzo, che fungeva da “contatto”, il capoclan Antonio Accurso, arrestato dai militari dell’Arma lo scorso 11 maggio, e suoi sodali hanno attratto nell’orbita criminale altri soggetti: questi hanno messo a disposizione ingenti somme di denaro per corrompere giocatori dell’Avellino, influenzando direttamente due partite disputate nel maggio 2014. Insomma la “Vanella Grassi” si sarebbe avvicinata al club irpino proprio grazie a Izzo che all’epoca militava nella squadra. Il difensore, inoltre, si è scoperto essere il nipote del fondatore della “Vanella” stessa. Per questi fatti la Dia di Napoli ipotizza il reato di frode sportiva. La prima partita truccata è Modena-Avellino del 17 marzo 2014. La seconda è Avellino-Reggina del 25 maggio dello stesso anno. Prima di queste gare è fallito il progetto di alterare il risultato di Avellino-Trapani, mentre la successiva combine di Padova-Avellino è saltata solo per l’intervento dei Carabinieri, che hanno arrestato Accurso e altri affiliati per il loro coinvolgimento nel duplice omicidio dei fratelli Matuozzo, proprio mentre festeggiavano le ricche quote da intascare per la larga vittoria dell’Avellino sulla Reggina. I militari hanno inoltre identificato i componenti della rete di affiliati vicina ad Accurso e individuato gli specifici incarichi di armiere, capo piazza, pusher e distributori di “mesate” agli affiliati e ai familiari dei detenuti.
IL PROCURATORE “C’è una zona grigia di soggetti che la domenica giocano a calcio e durante la settimana hanno relazioni che cercano di utilizzare per azioni illecite”, ha dichiarato il procuratore aggiunto Filippo Beatrice, capo della Dda napoletana. Sms, conversazioni intercettate e dichiarazioni di collaboratori di giustizia hanno rafforzato il quadro indiziario. “Non siamo in una fase iniziale delle indagini ma neanche finale, ci sono ancora alcuni aspetti da valutare”, ha aggiunto il procuratore. Sulle scommesse per le partite truccate il clan investiva centinaia di migliaia di euro. “Con questo sistema – ha spiegato Maria Vittoria De Simone della Direzione nazionale antimafia – l’organizzazione reinvestiva i soldi dei traffici di droga per incrementare i suoi profitti”.
ABODI Intanto, il presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi, annuncia: “Come sempre, credo sia necessario e doveroso da parte mia chiarire un possibile equivoco, in questo caso sul tema ‘spareggio salvezza’. Assumendomene la responsabilita’ e avendo titolo per farlo, ho deciso di spostare di qualche giorno la data dei nostri playout per rispettare l’esito dei procedimenti della giustizia sportiva. Solo a seguito di tali decisioni sara’ possibile determinare le due squadre che scenderanno in campo”.