Passo indietro del Governo: per questa categoria di pensionati si mette male | Saranno più poveri
Per migliaia di pensionati è in arrivo una brutta notizia: il Governo ha deciso di fare un clamoroso passo indietro.
I bonus sociali per elettricità, gas e acqua, introdotti dal Decreto Rilancio, sono stati ideati per sostenere le famiglie in difficoltà economica o con particolari esigenze fisiche nei costi di gestione domestica. Destinati ai nuclei familiari con ISEE fino a 9.530 euro, o sotto i 20mila euro per famiglie numerose con almeno quattro figli a carico.
Le agevolazioni hanno una durata annuale e si applicano a una sola fornitura per ogni servizio domestico (elettricità, gas e acqua). Anche le famiglie che risiedono in condomini possono beneficiare del bonus, purché rispettino i requisiti richiesti. Non è necessario inviare alcuna domanda per accedere agli sconti previsti per disagio economico, poiché il sistema li assegna automaticamente ai beneficiari idonei.
Ogni nucleo familiare ha diritto a un solo bonus per tipologia di servizio e per anno di competenza della DSU, rispettando il cosiddetto “vincolo di unicità”. Ad esempio, per l’anno 2025 una famiglia potrà ricevere un solo bonus per l’elettricità, uno per il gas e uno per l’acqua, assicurando così una distribuzione equa delle agevolazioni tra i beneficiari.
Lo sconto sulla tariffa della fornitura domestica per le famiglie con disagio economico viene assegnato in base alla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’ISEE, che stabilisce il diritto al contributo e la sua entità. Il calcolo tiene conto del reddito familiare, del numero di componenti. L’importo viene poi scontato direttamente sulle bollette, garantendo un risparmio distribuito lungo tutto l’anno.
Quale categoria perde il diritto al bonus bollette e perché
L’Inps ha concluso le verifiche sulle indennità una tantum da 200 e 150 euro erogate nel 2022 ai pensionati per contrastare il caro energia. I controlli, condotti nel dicembre 2024, hanno analizzato le dichiarazioni dei redditi 2021, evidenziando in alcuni casi la mancanza dei requisiti necessari per ottenere il bonus. I pensionati ritenuti non idonei saranno tenuti a restituire le somme attraverso un sistema di trattenute mensili a partire da giugno 2025.
Le trattenute sulle pensioni dei soggetti in debito saranno limitate a un massimo di 50 euro al mese. Per chi non potrà subire trattenute dirette, l’Inps invierà un Avviso di pagamento tramite il sistema PagoPA. L’obiettivo è recuperare gli importi erogati in eccesso in modo graduale e sostenibile per i pensionati coinvolti, garantendo al contempo la regolarità amministrativa.
Dopo un’erogazione indebita sono stati verificati i requisiti
I bonus bollette erano stati introdotti nel 2022 per sostenere i pensionati con redditi inferiori a 35mila euro (bonus da 200 euro) e 20mila euro (bonus da 150 euro). Tuttavia, i requisiti reddituali, pur chiari, sono stati verificati solo in via provvisoria al momento dell’erogazione. Questo ha portato all’erogazione indebita delle somme ad alcuni pensionati che ora dovranno restituirle.
Questa vicenda mette in evidenza criticità nel sistema di controllo durante la fase iniziale di concessione delle misure. Un’analisi preventiva più accurata avrebbe potuto evitare l’assegnazione di fondi a soggetti non idonei, limitando la necessità di recuperare somme a distanza di anni e riducendo il disagio per i pensionati coinvolti.