Il pastazzo degli agrumi: da rifiuto a fonte di energia. Da fattore di rischio economico e legale a opportunità per un’intera filiera, in questo caso quella agrumicola siciliana, dando vita a un circolo virtuoso che, dal semplice frutto e fino ai succhi e ai prodotti di conserva, è sinonimo di energia verde e di agricoltura sostenibile.
E’ dedicato al riciclo in chiave energetica del pastazzo, lo scarto della trasformazione degli agrumi, sottoprodotto che ha sempre rappresentato un costo di smaltimento non indifferente per le aziende di trasformazione, il progetto del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia con il finanziamento non condizionato di The Coca-Cola Foundation, organizzazione filantropica di The Coca-Cola Company. Si tratta di un esperimento innovativo coordinato dal Distretto che ha lo scopo di valorizzare gli scarti della lavorazione in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania che, per il tramite del Dipartimento di Gestione dei sistemi Agroalimentari e Ambientali (Di.Ge.Sa).
“Ritengo che l’intervento e l’interesse di una multinazionale privata come la Coca Cola sia una grande opportunita’ per la Sicilia, oltre che l’esempio di una sintesi perfetta tra la globalizzazione e l’identita’ – afferma l’assessore regionaleall’Agricoltura, Dario Cartabellotta -. Finalmente si va verso una strada che non vede nella globalizzazione una scomparsa delle identita’ ma un’opportunita’ perche’ le identita’ possano affermarsi. Gli agrumi peraltro – prosegue l’assessore – ci consentono di mettere insieme diverse identita’ di Sicilia: il mandarino tardivo di Ciaculli, l’arancia di Ribera, l’arancia rossa, il limone interdonato, il limone di Siracusa, dove si ritrovano tutta una serie di identita’ che vengono fuori da valori colturali e culturali”.
Il finanziamento di The Coca-Cola Foundation ammonta a 380.000 euro in due trance, legate a precise fasi di attuazione. In programma, dopo una prima fase di analisi di laboratorio, la realizzazione di un impianto pilota dove ricercatori e tecnici dell’Università di Catania studieranno dapprima la formulazione ideale del composto (biomassa) derivante dal pastazzo che consentirà di produrre energia “verde” e quindi i vari passaggi di produzione. Il Distretto inoltre si avvarrà del supporto della cooperativa Empedocle che sin dalle prime fasi ha collaborato alla redazione del progetto. Quest’ultimo si concluderà fra circa un anno ed è suddiviso in due fasi: la prima – che ha preso il via in questi giorni – è la fase di studio e ricerca. La seconda fase, che si chiuderà entro marzo 2015, vedrà invece la realizzazione dell’impianto pilota. Sarà la piattaforma tecnologica dove sperimentare il progetto e verificarne ogni singolo passaggio. Nell’ambito del progetto, a cura dei partner coinvolti sarà realizzato uno studio scientifico e redatto un manuale – una sorta di ‘istruzioni per l’uso’ – destinato alle imprese della filiera.
“Sono molto soddisfatto – riprende Cartabellotta – per quest’accordo con la Coca Cola Foundation, grazie al quale e’ stato possibile mettere insieme un soggetto privato, il mondo produttivo, il mondo della ricerca ed il mondo imprenditoriale e che vuole essere foriero di nuove intese finalizzate sempre di piu’ a stringere e saldare l’economia globale con le identita’ territoriali. Questo sara’ anche lo spirito – conclude l’assessore – con cui ci presenteremo ad Expo 2015, dove un mondo intero verra’ in Italia per scoprire il valore delle identita’ dei territori”.