Cronaca

Patriarca russo riceve Koch, Medio Oriente centro del dialogo Mosca-Vaticano

Sotto l’egida della “difesa comune dei valori cristiani” e tenendo il Medio Oriente in cima all’agenda del dialogo con il Vaticano, il patriarca di tutte le Russie Kirill ha accolto il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani oggi a Mosca nella sua residenza su Danilovskij val. L’occasione è il compleanno di Kirill, che il 20 novembre ha compiuto 70 anni. In una serie di incontri e visite che proseguono da domenica, il capo della chiesa ortodossa russa ha visto questa mattina, Koch – accompagnato da Celestino Migliore, arcivescovo e nunzio apostolico della Santa Sede nella Federazione Russa – che ha ringraziato il festeggiato per “il suo impegno nell’avvicinamento delle nostre Chiese”, ha detto che l’aspirazine alla pace unisce, gli ha fatto calorosi auguri e gli ha portato anche un dono.

Secondo Kirill “è importante che al centro del nostro dialogo ci sia la sofferenza dei cristiani nel mondo. In Medio Oriente, in Nord Africa, ma non solo. Penso che il nostro impegno e comune sostegno nei loro confronti sia un fatto molto positivo”. Poi ha parlato di genocidio dei Cristiani. “Per chi soffre in Medio oriente purtroppo oggi vediamo un nuovo inasprimento della situazione, ad Aleppo e Mosul, ma non solo”. E ancor la Siria, altro tema da sempre al centro anche del discorso di papa Francesco. Per il Patriarca di Mosca, “la coalizione anti terrorismo anzi le due coalizioni, perché ce ne sono due – ha precisato Kirill, distinguendo tra Ovest e l’intervento russo – finora non hanno trovato un accordo per un`azione comune”. Aggiungendo che solo un intervento “coordinato può battere il terrorismo”.

Secondo Kirill dopo lo storico incontro all`Avana, tra lui e Francesco, le due Chiese hanno avviato una collaborazione su Siria e Medio Oriente. “Gettando le basi per un futuro lavoro comune”. Augurandosi “che la guerra finisca, e che avremo presto occasione di lavorare insieme per la pace. Siamo pronti a (compiere) tutti i passi necessari con la chiesa cattolica”, ha aggiunto il capo della Chiesa russa. Poi quanto alla questione ucraina, secondo Kirill la Chiesa deve servire la pace e non farsi coinvolgere in “giochi” tra le due parti in conflitto. Ma ci sono anche temi non semplici. Ad esempio mentre a Mosca infuriano le polemiche sull’aborto, generate proprio dalla petizione sottoscritta da Kirill per chiedere il divieto dell’interruzione di gravidanza, è arrivato il perdono di Francesco a medici e donne che abortiscono: per la fine del Giubileo nella lettera “Misericordia et misera”, viene definito un “peccato grave”, ma “nessuno può porre condizioni alla clemenza divina” secondo il Santo padre.

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