Il Pd alla conquista dei delusi M5s. Zingaretti, noi alternativa

L’analisi dei dem dopo le urne. Sereni: “Le sconfitte di Ferrara e Forli’ devono farci riflettere”

Nicola Zingaretti

Se il voto nei comuni ha lasciato delle “ferite”, come sottolinea il segretario Nicola Zingaretti, queste vanno ricercate non tanto nei risultati in Emilia Romagna, quanto di quelli in citta’ che potevano essere conquistate o riconquistate e in cui si e’ fallito nel tentativo a causa degli strascichi della stagione precedente, caratterizzata da liti interne e vecchi rancori. L’esempio che viene portato in ambienti Pd a sostegno di questa tesi e’ quanto accaduto a Potenza, dove i candidati del centro sinistra erano due e non si e’ riusciti a trovare un accordo che, visti i duecento voti di scarto dal candidato di centrodestra eletto, avrebbe garantito il successo: Valerio Tramutoli di Basilicata Possibile ha preso il 27,41 per cento dei voti al primo turno a fronte del 18,54 per cento di Bianca Andretta, candidata del Partito Democratico. Numeri che, messi insieme, avrebbero potuto garantire la vittoria del centro sinistra gia’ al primo turno. Un’altra citta’ per cui nel Pd si parla di occasione persa e’ Ferrara. Mettendo insieme i voti di Aldo Modonesi, candidato del Pd, Roberta Fusari, di +Europa, e Alberto Bova di Italia in Comune si sarebbe potuto invertire il risultato e, se non vincere la primo turno, portare avanti una campagna che avrebbe consentito di farcela al secondo. Cosi’ non e’ stato e di qui l’appello di Marina Sereni a riflettere sugli errori commessi: “Le sconfitte di Ferrara e Forli’ devono farci riflettere, perche’ dagli errori il Pd e’ abituato a imparare. Il centrosinistra, unito, aperto e plurale, vince. Ed e’ l’unica alternativa possibile a Salvini. Questo e’ l’altro dato incontrovertibile da cui dobbiamo ripartire”. Assieme a questo, Sereni sottolinea pero’ il dato dell’Emilia Romagna, dipinta come la vittoria di salvini che certifica la fine del modello amministrativo del centro sinistra: “L’Emilia Romagna ‘conquistata’ dalla Lega? Mi pare una rappresentazione falsa della realta’. Basta guardare i numeri: il centrosinistra vince in 174 comuni sui 235 al voto. Vinciamo a Modena, Reggio Emilia, Cesena e Carpi, ovvero 4 dei 6 comuni con piu’ di settantamila abitanti. Quindi parlare di Emilia Romagna a trazione leghista mi pare francamente fuori dalla realta’. Che non esistano piu’ le roccaforti e’ un dato di fatto, pensarlo e’ semplicemente anacronistico”.

E non e’ affatto detto che la scomparsa delle ‘roccaforti’ sia una iattura per un partito come il Pd che conserva il nocciolo del suo consenso storico – attorno al 25 per cento – e si trova nella condizione di poter aggregare forze politiche di impronta civica. Ma non solo. In attesa che siano certificati i dati dei flussi elettorali, alcuni esponenti dem possono gia’ trarre delle conclusioni: l’elettorato deluso dal Movimento 5 Stelle o non vota o in maggioranza fa cadere la propria scelta sul centro sinistra nelle sue diverse manifestazioni. Un elemento che consente a Zingaretti di guardare con ottimismo al futuro: “Accanto a queste ferite”, ci sono state “tante belle vittorie e riconquiste, sommate agli straordinari risultati del primo turno, ci dicono che la strada di un nuovo centrosinistra aperto, civico e plurale e’ quella da percorrere e su cui investire”, spiega il leader dem. “Dai territori il segnale e’ forte: c’e’ un nuovo bipolarismo. L’alternativa a Salvini e’ possibile ed e’ rappresentata dal Pd e da un nuovo centrosinistra”. Per costruire questo progetto, Zingaretti mette in campo il Piano per l’Italia, “un programma che indichi nuove soluzioni e un’altra strada: rivoluzione verde, meno tasse sul lavoro investimenti e incentivi alle imprese, semplificazione amministrativa, piu’ risorse per scuola universita’ e ricerca per creare nuovo lavoro e benessere. Intorno ad esso costruiamo una nuova alleanza. E cambiamo il Pd, per andare incontro a quella voglia di partecipare e di combattere che sta riemergendo nel Paese. Con il voto di ieri si e’ fatto un altro passo. La strada sara’ lunga e difficile ma siamo in cammino”.