Pd assicura, no legge sui partiti “punitiva”. M5s: ci riproveranno
DDL GUERINI Testo base della norma entro metà aprile e che non comprenda l’esclusione da elezioni. I Cinquestelle non si fidano dei Democratici e temono altri tentativi di “cancellare il Movimento” di Maurizio Balistreri
di Maurizio Balistreri
Il Pd rinuncia ad una legge ‘punitiva’ sui partiti, ossia il testo Guerini, che prevedeva l’esclusione dalle elezioni per chi non assume la personalità giuridica – norma che avrebbe messo in difficoltà il Movimento 5 stelle – ma i grillini non si fidano e temono altri tentativi di “cancellare il Movimento”. “No ad un intervento punitivo che esclude qualcuno dalle elezioni, però garanzie ai cittadini sui partiti che voteranno”. Matteo Richetti sintetizza così gli obiettivi della proposta di legge che il Pd si appresta ad esaminare in commissione Affari costituzionali alla Camera e che è stata oggetto di una riunione tra i membri della commissione e gli autori dei 4 ddl depositati a Montecitorio, come Sandra Zampa e Paolo Fontanelli. “Nelle prossime settimane, entro la prima metà di aprile, prepareremo un testo base”, fa sapere Richetti, che del provvedimento sarà anche relatore.
La riunione, a detta di diversi partecipanti, è stata utile anche a trovare una visione comune tra le diverse proposte del Pd e su cui non c’era inizialmente identità di vedute. Ad esempio il ddl a prima firma Lorenzo Guerini era quello che prevedeva l’esclusione dalle elezioni per quei partiti che non avessero dato personalità giuridica alla propria formazione. Un principio che sembrava studiato apposta per danneggiare il Movimento 5 stelle, partito che rifugge le forme di organizzazione classica dei partiti, ma con lo scopo di garantire maggiore democrazia e trasparenza. Due principi che il Pd intende ancora tutelare ma senza escludere nessuno. Come spiega Giuseppe Lauricella: “Una norma che limiti l’accesso accesso alle elezioni sarebbe incostituzionale perché l’articolo 49 della Costituzione parla di diritto di libertà dei singoli non di un gruppo politico”.
L’idea che sta prendendo forma è quella di introdurre dei meccanismi che favoriscano quell’iscrizione all’Albo dei partiti prevista dalla legge per accedere al 2permille e che finora i 5 stelle hanno snobbato. Come ad esempio l’accesso agli spazi pubblici di informazione. Quanto all’obbligo di personalità giuridica Richetti sostiene che “è un tema che va indagato bene”. “Il primo tentativo del Pd di cancellare il Movimento 5 stelle è fallito miseramente dietro il loro analfabetismo costituzionale – commenta Danilo Toninelli, capogruppo M5s in commissione Affari costituzionali -: come hanno confermato tutti gli esperti costituzionalisti che abbiamo ascoltato in commissione, limitare la partecipazione alle elezioni per mancanza di uno Statuto o della personalità giuridica è incostituzionale”. “Ovviamente ci aspettiamo altri tentativi di attacco. Noi non abbiamo paura dell’obbligo di personalità giuridica – spiega Toninelli – ma che ci impongano di assumere una struttura di partito verticistica, con le segreterie, gli uffici di presidenza ecc. Per noi l’importante è che ci permettano di fare politica senza soldi e in modo democratico e orizzontale. Noi vogliamo che chiunque possa entrare nel Movimento”.