Al governo attuale “non ci sono alternative” ma questo non vuol dire che tutto può essere accettato: il Pd è “forza centrale e leale” dell’esecutivo che chiede quindi pieno rispetto, in primo luogo da parte del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Questo il richiamo lanciato dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, nella Direzione che si è svolta in videoconferenza. L’intervento di Zingaretti (seguito online da circa 60 mila persone), arriva al termine di alcuni giorni di crescenti tensioni tra i Dem e il premier, culminate con l’arrabbiatura per la decisione, non concordata, di lanciare gli ‘Stati generali’, che infatti stanno slittando.zingaretti
“Lo scenario del dopo-Italia – ha sottolineato il segretario – pretende scelte nuove e una decisiva svolta da compiere insieme ai nostri alleati: questo è stato il cuore del confronto utile con il presidente Conte e che continuerà. Nessuna contrapposizione ma la necessità per tutti di un salto di qualità necessario dettato dal fatto che la crisi e le scelte europee richiedono uno sforzo programmatico del governo”. Il convincimento/timore di Zingaretti è che il malessere italiano o si incontra con il progetto di governo o si trasforma in odio. Per questo ora serve “una svolta per il futuro” e occorre dare “risposte urgenti” a dossier come quelli su Mittal, Alitalia, Autostrade. In questo momento, per il segretario, si prospetta un “bivio” tra “l’Italietta” e un nuovo modello di sviluppo e il Pd deve affermare le proprie priorità: “giustizia sociale e lotta alle disuguaglianze”. Per quanto riguarda gli Stati generali che tanto avevano fatto infuriare il capo delegazione al governo Dario Franceschini, Zingaretti non può che dare via libera ma con alcune avvertenze: “Attenzione ai tempi certi, ora l’Europa chiede a noi rigore, un piano di ricostruzione serio ed adeguato, non possiamo sbagliare”.
Proprio Dario Franceschini in Direzione ha evitato di prendere la parola, ma ha seguito tutti i lavori. Nella sua componente AreaDem parla Marina Sereni, che commentando favorevolmente le parole di Zingaretti invita il governo a “proporre al Paese una visione, un progetto per disegnare l`Italia dei prossimi decenni”. Sulla linea del segretario anche Paola De Micheli e Francesco Boccia. Per la ministra delle Infrastrutture “non c`è alternativa a questo governo, ma è bene non dimenticare che dobbiamo usare il tempo a nostra disposizione per cambiare, nei fatti e nei comportamenti, senza inutili polemiche e chiacchiere, questa situazione”. Anche il titolare degli Affari regionali invita a non “tirare a campare” perché “oggi siamo davanti a un passaggio che non può permettersi di avere mezze misure”.
Se la linea uscita dalla Direzione è quella del pieno sostegno al segretario, si sono registrate anche delle posizioni critiche rispetto alla linea tenuta dal Pd. Il caso principale è quello di Matteo Orfini, che già da tempo manifesta anche pubblicamente il suo disaccordo. Per Orfini, il governo è apparso a volte “inadeguato nella gestione e inesistente nella visione” e i Dem devono uscire dal “lockdown politico” in cui si sono chiusi, assumendo una “una iniziativa vera e forte”. Nel complesso, però, il Pd si mostra compatto sulla posizione da tenere. “Oggi – sottolinea un esponente Dem di governo – abbiamo detto che non siamo portatori d’acqua ma protagonisti di questa fase. Sui contenuti ci siamo, ma Conte deve capire che in una coalizione serve condivisione”. askanews