Politica

Pd nel caos, tensioni candidatura Minniti. Pressing su Renzi per scissione

Grande e’ la confusione sotto il cielo del Pd, ma la situazione tutt’altro che eccellente. In particolare, e’ attorno alla candidatura dell’ex ministro Marco Minniti che si concentrano le voci di tensioni tali da generare una frenata nella raccolta delle firme necessarie per la candidatura. Questo perche’, viene spiegato da fonti parlamentari, Minniti sarebbe deluso dallo scarso sostegno di Matteo Renzi e dell’area che a lui fa riferimento. Tanto deluso da meditare un ritiro della propria candidatura. Una ricostruzione che viene pero’ smentita da chi sta lavorando alla campagna congressuale dell’ex responsabile dell’Interno: non risultano tensioni, viene sottolineato, la raccolta firme continua.

E anche un ‘pontiere’ come Lorenzo Guerini, sempre al lavoro per mediare tra le correnti e sottocorrenti del partito e che al congresso sostiene Marco Minniti, alla domanda dell’AGI sembra cadere dalle nuvole: “Non mi risulta assolutamente, noi siamo al lavoro”. A tutto questo si aggiungono le sempre piu’ insistenti voci di scissione. Sarebbero alcuni renziani a premere sul loro leader per una uscita dal Pd e l’avvio di un soggetto politico nuovo. E sul tema e’ intervenuto Matteo Ricci, gia’ responsabile Enti Locali nella segreteria Renzi: “Basta retroscena su nuovi soggetti o divisioni. Serve un Pd unito, riformista, aperto e con leadership autorevole. Serve un’opposizione dura e un’alternativa europeista e di popolo. Basta indiscrezioni e confusione, tutti al lavoro per un congresso di rilancio”.[irp]

Un pressing esercitato anche con l’ipotesi di un nuovo partito da dare alla luce assieme ai delusi del centrodestra. Un incontro tra Renzi e Paolo Romani, senatore di Forza Italia, per i corridoi di Palazzo Madama ha dato corpo all’idea almeno fino alla smentita ufficiale dello stesso Renzi: “Notizia falsa. Certa gente non sta bene”. E le voci su un possibile ritiro di Minniti dalla competizione congressuale potrebbero nascere proprio da questo disorientamento interno all’area Renzi. L’ex presidente del Consiglio, nel frattempo, continua a tenersi alla larga dalle dinamiche del suo partito, preferendo intervenire sulle vicende che riguardano il governo e le dinamiche della maggioranza.

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redazione