Pd non cede su Mattarelllum. Renzi: i numeri ci sono, scissionisti scoprano le carte
Martedi’ si riunira’ la commissione e li’ i dem chiederanno che tutti i gruppi si esprimano
Il Pd e’ per il Mattarellum. Questa era e questa resta la linea. Sta agli altri partiti, bersaniani in testa, che prima della scissione avevano condiviso questa decisione, scoprire le carte e dire chiaramente che non vogliono piu’ il Mattarellum. Nella convinzione renziana che, nel momento in cui bisognera’ esporsi pubblicamente ed ufficialmente, il Mattarellum avra’ i numeri necessari, magari grazie anche ad alcune modifiche per modellarlo meglio alla situazione attuale (ad esempio prevedendo una quota del 50% di proporzionale e 50% di maggioritario). Insomma, non e’ affatto vero, spiegano fonti dem autorevoli, che il Pd ha abbandonato il Mattarellum. E a conferma di cio’, chiedera’ che in commissione Affari costituzionali della Camera si arrivi a una sorta di ‘conta’, ovvero che i singoli gruppi si esprimano, ad esempio con un voto, sul destino del Mattarellum. “Noi chiederemo che si voti sul Mattarellum, si esprimano tutti i gruppi”, spiega Emanuele Fiano, capogruppo Pd in commissione. E Matteo Renzi chiarisce: “I numeri sul Mattarellum li vedremo nella discussione parlamentare. Con la Lega i voti per il Mattarellum ci sono: gli altri vogliono dire di no al Mattarellum? Votino”. L’ex segretario, inoltre, rifiuta l’accusa che la legge elettorale sia finita nella palude a causa del congresso Pd e sfida gli avversari politici: “Vadano avanti sulla legge elettorale. Vogliono l’Italicum senza ballottaggio? Lo facciano. Ma il giochino del rinvio e della melina non devono metterlo in conto al Pd”.
Secondo i renziani, il sistema elettorale che porta il nome dell’attuale Capo dello Stato avrebbe i numeri sufficienti – anzi, al momento sarebbe l’unica proposta ad avere una maggioranza – per diventare la proposta di legge su cui concentrare i lavori in commissione e, quindi, da portare successivamente in Aula. Certo, nello stesso Pd non si nega che saranno necessari dei correttivi, anche per ‘attrarre’ il si’ di altre forze politiche. Ma, almeno sulla carta, per i dem il Mattarellum otterrebbe il via libera di tutto il Pd, della Lega e, con i giusti e mirati accorgimenti, magari anche di una fetta di Forza Italia, quella ‘nordista’, che guarda con favore a un asse con la Lega. Prova ne e’, e’ il ragionamento che si fa in casa dem, la reazione avuta ieri da alcuni azzurri, contro la bocciatura del Mattarellum da parte di Sisto in commissione. Il nodo, infatti, c’e’ ed e’ tutto interno a Forza Italia: non e’ un mistero che Berlusconi miri a un sistema proporzionale, magari che favorisca anche le coalizioni (anche se l’attivismo di Salvini lo preoccupa). Ed e’ questo l’input dato ai suoi alla Camera, riferiscono fonti azzurre. Tuttavia il no secco al Mattarellum non piace a una fetta di forzisti (il cosiddetto ‘asse del nord’). Quanto al no di Ncd, nessuna novita’: Alfano e i suoi non vogliono il Mattarellum, ma un sistema che garantisca le coalizioni e che non ‘ostacoli’ i piccoli partiti. Certo, la tempistica e’ suonata strana al Pd: perche’ accelerare e chiedere mercoledì, durante la seduta della commissione Affari costituzionali, che il Mattarellum venisse escluso dalla discussione? Nel Pd in tanti se lo sono chiesto. Ma non deve fuorviare, viene garantito da fonti dem, la reazione ‘tiepida’ avuta in questi giorni a difesa del sistema di voto precedente al Porcellum: non e’ nostro interesse, viene ancora spiegato, andare a gamba tesa contro un alleato di governo.
E poi i tempi sono ancora lunghi e assolutamente non maturi. Detto questo, nei prossimi giorni si studieranno le modalita’ tecniche perche’ il Pd in commissione possa chiedere a tutti i gruppi di esprimersi apertamente sul Mattarellum. E li’ si vedra’ chi fa sul serio e chi no (i renziani attendono alla prova dei fatti soprattutto gli ex colleghi di Mdp). Se poi dovesse davvero essere bocciato il Mattarellum, e’ ancora il ragionamento, allora scatterebbe il ‘piano B’: correzioni all’Italicum e uniformarlo al Senato, ma difficilmente prevedendo un premio alla coalizione. Perche’, e’ sempre il ragionamento, fare un regalo ai ‘piccoli’ e soprattutto al centrodestra? Insomma, la strada e’ ancora lunga e in salita, anche perche’ una volta che si andra’ in Aula ci sara’ l’incognita dei voti segreti e delle possibili maggioranze alternative. Ma, soprattutto, prima c’e’ il congresso, e solo dopo le primarie e l’elezione del nuovo segretario si entrera’ davvero nel vivo della legge elettorale. Ed e’ di ie”ri la presa di posizione degli orlandiani, che chiedono al partito di attivarsi per uscire dall’impasse sulla legge elettorale. Lo stesso Orlando, via twitter, rivolge un appello al partito: “facciamo una nuova legge elettorale, non fermiamo il Parlamento per le primarie del Pd”. “Dinamiche ed equilibri dovuti alla campagna congressuale”, replicano i renziani, che ricordano come anche i firmatari del documento diffuso ieri, ad esempio il veltronaino Martella, abbiano votato mesi or sono a favore del Mattarellum. Martedi’ si riunira’ nuovamente la commissione e li’ il Pd chiedera’ ufficialmente che tutti i gruppi si esprimano sul Mattarellum. Poi, mercoledi’ si riunira’ la conferenza dei capigruppo per il calendario dei lavori di aprile, e il Pd non fara’ alcuna pressione per individuare una nuova data per l’avvio dell’esame in Aula.