Pd, sale la tensione per le primarie. Renzi Show per uscita del suo libro
L’ex premier: “Chiunque sia il vincitore, mantenga promessa di non cercare l’accordo con il M5s”
Se Matteo Renzi e’ in procinto di imboccare ‘Un’altra strada’, come titola il suo nuovo libro, non lo dice. Non in maniera esplicita, almeno. Alcuni indizi contenuti nella sua ultima fatica letteraria, tuttavia, sembrano non lasciare dubbi, a cominciare dalla fine: “Lo zaino e’ sempre li’, come quando eravamo boy scout. Figurarsi se ho paura di rimettermi in cammino”. Cosi’ come non ci sono dubbi sul piglio con cui si appresta al nuovo corso, quello di chi e’ abituato ad attaccare e non ad attendere che siano gli eventi a dettare il da farsi. Tempio di Adriano, sala gremita dal ‘suo’ pubblico, compresi molti parlamentari. L’ex premier attende l’articolata introduzione di Lucia Annunziata prima di partire a testa bassa contro il governo giallo-verde, l’establishment, i “falsi amici”. Sul suo partito non c’e’ quasi cenno nel libro, ma durante la presentazione molti passaggi sono dedicati alle parole dette negli ultimi giorni e a quanto vissuto dal suo addio a Palazzo Chigi ad oggi. Il primo sassolino che si toglie dalla scarpa riguarda proprio il 5 di dicembre quando i “falsi amici” – cosi’ li chiama – lo spinsero a lasciare salvo poi “fare carte false per rimanere al governo”.
Parole dietro le quali non e’ difficile intravedere i volti di Paolo Gentiloni e Dario Franceschini, tra gli altri. E a Paolo Gentiloni dedica anche un passaggio sullo Ius Soli: “E’ stato un errore non mettere la fiducia su quel provvedimento”, dice Renzi. Di Dario Fanceschini, invece, Renzi parla esplicitamente poco dopo quando ribadendo di volere andare a votare alle primarie, tenendo per se’ il nome del suo candidato, ricorda: “Anche nel 2009 non dissi per chi votai. Allora votai per Franceschini… Un errore? Ma anche Agnelli ha fatto la Duna”. Gentiloni e Franceschini lavorano nel campo del Pd che, almeno sulla carta, e’ avverso a quello di Renzi. Sostengono entrambi Nicola Zingaretti contro i due candidati sostenuti da due ali diverse dell’area Renzi, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Il senatore di Firenze, pero’, non sembra preoccupato dal risultato del congresso: “Quello che importa e’ che, chiunque sia il vincitore, mantenga fede alla promessa di non cercare l’accordo con il M5s.[irp]
Il sospetto che serpeggia tra le fila renziane e’ infatti quello che sia Zingaretti a voler tentare l’aggancio ai Cinque Stelle, malgrado le reiterate smentite dell’interessato. Sospetti che rendono ancora piu’ avvelenato il clima di un congresso mai tanto conflittuale. Ieri, sui social, e’ rimbalzato il botta e risposta tra Martina e Giachetti avente ad oggetto la paternita’ dell’idea di andare sui cantieri Tav. Poi l’attacco della mozione Giachetti-Ascani contro Zingaretti accusato di non volere il confronto televisivo prima della prova dei gazebo: “Sono disponibile, ma e’ molto, molto difficile”, la risposta del governatore. Ora lo scontro si e’ spostato in commissione congresso dove la mozione Martina ha chiesto che sulle schede per le primarie non compaia solo il nome del candidato, ma anche quello delle liste e dei candidati in assemblea che lo appoggiano in ogni territorio: Un modo per garantire trasparenza, dicono dal comitato di Martina.
“Ne verrebbe fuori una lenzuolata, faremo un casino, alzeremo barricate”, rispondono dalla mozione Zingaretti. “Una idea inaccettabile, sarebbe come dire ai cittadini di non venire a votare”, rincarano dalle parti di Giachetti. Su tutto questo, pero’, Renzi tace e si concentra sull’opposizione, parlamentare e mediatica, contro il governo. L’invettiva al blocco giallo-verde e’ meno velata di quella riservata ai dirigenti del suo partito, con Di Maio che sembra rappresentare ancora il bersaglio prediletto di Renzi: “cialtroni senza cervello” e’ solo una delle definizioni utilizzate durante il botta e risposta con Lucia Annunziata e Virman Cusenza. E Salvini? Per Renzi oggi fa rima con Diciotti: “Fa bene ad avere una fifa matta perche’ il caso non e’ politico. Ha tenuto in ostaggio donne e uomini su una barca…”.