Pd sceglie tessere a forma puzzle, in primavera riforma primarie

Nodo politico da sciogliere su come usare l’albo degli elettori

partito democratito nazareno

La riforma del partito, quella annunciata da Matteo Renzi, sarà definita in primavera. Matteo Orfini sta tenendo i fili della commissione incaricata di riscrivere le regole e gli uomini del segretario, a cominciare da Luca Lotti e Lorenzo Guerini, seguono passo dopo passo il lavoro che dovrà portare a dare “più peso agli iscritti”. Un rilancio del ruolo dei tesserati, che avranno una nuova tessera a forma di tassello di puzzle, ma che, assicurano uomini vicini a Renzi, non cambierà il meccanismo di elezione del segretario del partito: i segretari regionali verranno scelti dagli iscritti, ma il leader Pd continuerà ad essere votato anche dai semplici simpatizzanti e da chiunque vorrà registrarsi nell’albo degli elettori del partito. E, sottolineano, l’albo non verrà chiuso “un mese prima”, ma sarà possibile iscriversi fino all’ultimo.

Insomma, stando a quanto riferisce un renziano, la riforma riguarderà di fatto solo i segretari regionali e, magari, si cercherà di stringere un po’ le maglie per evitare le file di extracomunitari viste più volte: per votare alle primarie, è una delle ipotesi, il Pd potrebbe porre la condizione di essere in possesso della tessera elettorale vera, quella che si usa per le elezioni vere e proprie. Tutto questo, però, oggi è stato solo accennato nella riunione tra Guerini e i segretari regionali. Di fatto i nodi più spinosi della nuova organizzazione devono ancora essere sciolti e sarà materia di discussione nelle prossime settimane. Questo pomeriggio, spiega chi era presente, si è affrontato soprattutto il lancio del tesseramento 2015, sul quale comunque Renzi sembra voler investire più di quanto fatto in passato: le nuove tessere, viene spiegato, avranno appunto la forma dei pezzetti che compongono un puzzle e lo slogan potrebbe essere “Il Pd lo costruisci tu”. Ogni tessera avrà una forma diversa, proprio come i tasselli di un puzzle, a simboleggiare le “tante e diverse identità” che costituiscono il Pd.