Pd, sindaci chiedono spazio su alleanze e legge bilancio
Tiene banco anche la questione dell’autonomia, Boccia ha annunciato una legge quadro
Un peso maggiore nelle decisioni del partito, sia per i temi piu’ specifici, sia per le strategie nazionali. E’ la richiesta che e’ salita oggi dagli amministratori locali del Pd, riuniti a Roma dal segretario Nicola Zingaretti. E in effetti quella di oggi doveva essere un’occasione di confronto tra gli amministratori locali e i governanti del Pd, imperniata principalmente attorno alle risposte da dare ai territori, a partire dai contenuti della manovra. Ed e’ stato questo ma, complice la tornata elettorale in Umbria, l’incontro fortemente voluto dal segretario Dem Nicola Zingaretti e’ stato teatro anche di un confronto, franco ma sostanzialmente corretto, sul senso e sulle modalita’ dell’alleanza con M5s.
Un’intesa su base nazionale che potrebbe essere messa in discussione gia’ dalle prossime ore, nel caso di una sonora bocciatura, da parte dei cittadini umbri, dell’intesa tra Dem e grillini immortalata plasticamente dalla “foto di Narni” piu’ volte evocata raffigurante Luigi Di Maio, il premier Giuseppe Conte, il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il ministro della Sanita’ di Leu Roberto Speranza, ma che oggi e’ stata difesa e auspicata in modo forte dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, in apertura di assemblea, che ha parlato di un’intesa a “difesa dei valori costituzionali”. “Dobbiamo porci un tema di prospettiva – ha detto Franceschini – per tante ragioni. Primo perche’ vincere non da’ proprio fastidio e poi perche’ dall’altra parte abbiamo un centrodestra in crescita, con una maggioranza populista e una parte residuale moderata raccolta attorno a Berlusconi. Di fonte a questo, – ha sottolineato – vale la pena costruire un’alleanza, un campo piu’ largo. Non siamo in campo per partecipare ma per vincere, senza dimenticare nessuna delle differenze con M5s”.
Non e’ parso entusiasta di tale prospettiva il sindaco di Bergamo e coordinatore del forum dei sindaci Giorgio Gori, che ha ammonito il gruppo dirigente del partito a “non decidere un’alleanza con un tweet”, mentre piu’ morbido e’ apparso il presidente dell’Anci Antonio Decaro, che dopo aver premesso di non essere in cattivi rapporti con M5s nel proprio territorio ha auspicato in ogni caso che una scelta cosi’ importante non venga “calata dall’alto”. Quanto alle istanze piu’ concrete degli amministratori, anche in relazione all’imminente percorso parlamentare della legge di bilancio, una delle richieste che hanno raccolto maggiore successo e’ stata quella dell’aumento dell’indennita’ per i sindaci dei comuni piu’ piccoli da 1000 a 1500 euro netti, posta con forza da Gori e condivisa da tutti i presenti.
Ma a tenere banco e’ stata anche la questione dell’autonomia, col ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia che ha annunciato che una legge quadro “e’ gia’ pronta” ed e’ possibile “andare al redde rationem” col governatore lombardo Attilio Fontana, ferma restando la necessita’ di sottoporre ogni eventuale accordo al Parlamento. Da parte sua, il viceministro dell’Economia Antonio Misiani ha espresso la speranza che si facciano “passi in avanti sulla ristrutturazione del debito dei Comuni e sul fondo crediti di dubbi esigibilita’. Gli spazi sono stretti – ha aggiunto – ma questo e’ un tema prioritario per il governo”. Con un videomessaggio, poi, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha insistito sulla richiesta di maggiore peso decisionale per i sindaci, osservando che gli amministratori locali “vanno consultati tutto l’anno”.