Peculato e truffa, 2 anni e 8 mesi di carcere a ex presidente Ferrovie Nord
In una lettera Norberto Achille aveva ammesso i fatti che gli sono contestati
L’ex presidente di Ferrovie Nord Norberto Achille e’ stato condannato a 2 anni e otto mesi di carcere dal gup Roberto Arnaldi nel processo col rito abbreviato in cui e’ accusato di peculato e truffa. In una lettera al giudice nell’udienza del 10 ottobre scorso, Achille, assistito dall’avvocato Gianluca Maris, aveva ammesso i fatti che gli sono contestati. “Sono colpevole – queste le sue parole – ho subito ammesso i fatti e questa vicenda mi crea vergogna e imbarazzo”. Il pm Giovanni Polizzi, che aveva chiesto 2 anno e 8 mesi , lo accusava di avere distratto dalla societa’, partecipata da Regione Lombardia e da Ferrovie dello Stato, 429mila euro, fondi di cui aveva disponibilita’ per via delle “funzioni svolte” e che avrebbe utilizzato, invece, per fini personali suoi e dei suoi familiari, la moglie e due figli. La difesa aveva chiesto la derubricazione del peculato in appropriazione indebita (negata dal giudice), sottolineando che Achille ha risarcito 465mila euro. Con la sentenza, il gup ha stabilito che alla parte civile Fnm spettera’ un risarcimento da stabilire in separata sede civile. A denunciare le spese pazze di Achille era stato il funzionario Andrea Franzoso.[irp]
Secondo il capo di imputazione, Achille avrebbe “destinato” due “utenze telefoniche aziendali ad uso esclusivo” della moglie e del figlio Marco e si sarebbe fatto “addebitare le telefonate effettuate dall’altro figlio” Filippo (arrestato nel giugno 2015 con l’accusa di aver aggredito il padre per avere soldi) sulla sua utenza aziendale, per un totale di oltre 124mila euro. In piu’, avrebbe utilizzato le carte di credito aziendali “per spese personali proprie e dei propri familiari” per un totale di 74.144 euro: si va dai 3.750 euro spesi in “scommesse sportive” ai 7.634 in abbonamento alla pay tv, compresi i costi per la “visione di una serie di film pornografici”. Tra le contestazioni anche l’uso improprio delle auto di Fnm “a lui assegnate” anche messe a disposizione, con tanto di autista, per “gli accompagnamenti” del figlio Filippo. Per l’accusa, tra l’altro, Achille non avrebbe comunicato alla societa’ le multe prese dal figlio Marco con macchine aziendali, mettendole quindi in conto a Ferrovie Nord Milano che avrebbe pagato indebitamente oltre 158mila euro.[irp]