Pena di morte, Pfizer blocca farmaci per iniezioni letali

Pena di morte, Pfizer blocca farmaci per iniezioni letali
14 maggio 2016

Il colosso farmaceutico Pfizer ha annunciato che accrescerà i controlli sui suoi medicinali in modo che nessuno di essi venga usato per le iniezioni letali, negando di fatto la disponibilità degli ultimi farmaci impiegati nelle esecuzioni capitali. Lo scrive il New York Times che sottolinea che più di 20 aziende farmaceutiche hanno adottato tali restrizioni, citando come ragioni posizioni etiche, ma anche motivi economici. Inoltre la decisione di uno dei più grandi gruppi del settore al mondo rappresenta un punto di svolta importante. “Con la scelta di Pfizer, tutti i farmaci approvati dall’Fda per la pena di morte non sono più in vendita”, ha detto al New York Times, Maya Foa, che lavora per Reprieve, una non profit con sede a Londra che si occupa di diritti umani. Pfizer ha fatto sapere che venderà i farmaci solo ad alcuni rivenditori che daranno garanzie di non farli arrivare ai dipartimenti di correzione degli Stati che applicano la pena di morte.

Le pressioni sul colosso non arrivavano solo dai gruppi che si battono per i diritti umani e per la moratoria sull’esecuzione capitale, ma anche dal fondo pensioni dello Stato di New York che è uno dei principali azionisti di Pfizer. Negli ultimi cinque anni gli ostacoli alle esecuzioni della pena di morte sono aumentati, visto che molte case farmaceutiche hanno cercato di evitare di essere associati con questa pratica. Inoltre i test con nuovi farmaci hanno spesso portato a risultati negativi e spinto le non profit a fare causa agli Stati che le impiegavano. Alcuni Stati americani hanno cercato di importare il farmaco per preparare il cocktail da iniettare al condannato dall’estero, scegliendo prodotti non approvati dalla La Food and Drug Administration (Fda), l’ente governativo americano che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Per questo alcuni Stati, come Arizona, Oklahoma e Ohio, hanno deciso di ritardare le esecuzioni per mesi a causa della mancanza di farmaci o per problemi legali. Solo pochi Stati hanno introdotto la sedia elettrica, plotoni di esecuzione o camere a gas come alternativa all’iniezione letale. Lo Utah per esempio è uno di questi.

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