E’ botta e risposta tra avvocati e magistrati milanesi sullo sciopero dei penalisti contro la riforma del processo penale prevista dal ddl Orlando. Dopo 5 settimane di astensione già proclamate dall’Unione delle Camere Penali, anche oggi i penalisti hanno deciso di incrociare le braccia per dire no alla normativa sulla cosiddetta “confisca allargata”. Così a Milano, come anche in altri tribunali italiani, molti processi sono stati rinviati per lo sciopero dei penalisti. Tra questi anche quello contro gli ex vertici di Mps imputati per le operazioni finanziarie tra il 2008 e 2012, slittato al 14 settembre. Proprio ieri la sezione milanese dell’Associazione Nazionale Magistrati aveva lanciato un messaggio all’Unione delle Camere penali e ad altre “istituzioni e organizzazioni”, chiedendo loro di “adoperarsi affinché cessino gli stati di agitazione” che stanno ingolfando la macchina giudiziaria milanese. Oggi, puntuale, è arrivata la replica della Camera Penale di Milano: l’Anm di Milano, si legge in una nota, “non sembra avere inteso che le ragioni sottese all’astensione si pongono in termini peculiari rispetto alle precedenti proteste: l’ampio schieramento contrario all’estensione delle misure di prevenzione ai reati contro la pubblica amministrazione, che vede a fianco delle Camere Penali illustri esponenti della magistratura e dell’accademia, avrebbe imposto maggiore attenzione e riflessione sul tema”.