di Enzo Marino
LE CIFRE Magari con un tetto fra i 3.500 e i 5mila euro oltre il quale la perequazione non verrebbe restituita. L’opzione di limitare i rimborsi alle pensioni più basse potrebbe prevedere l’indicizzazione piena per chi prende un assegno sotto i 1.500 euro, con fasce e percentuali progressive. Per evitare una manovra, come dichiarato da Padoan, si starebbe inoltre ragionando sull’anticipo dell’assestamento di bilancio a giugno con il contemporaneo varo di un decreto sul rimborso degli arretrati. In caso contrario si dovrà ricorrere a un provvedimento urgente sempre all’inizio del prossimo mese. E se il governo può tergiversare in casa per tre settimane non lo può fare con Bruxelles che almeno informalmente attende indicazioni sulle intenzioni dell’Italia. Infatti, anche se pubblicamente la portavoce agli Affari economici, Annika Breidhardt, ha affermato che non ci sono precise scadenze perché il governo italiano notifichi alla Commissione europea le misure con cui intende attuare la sentenza della Consulta, in realtà la Ue vuole essere rassicurata in tempo prima delle raccomandazioni all’Italia attese per mercoledì prossimo o eventualmente lunedì 18 maggio.
NODO BRUXELLES La soluzione del rimborso una tantum se accolta dall’Europa garantirebbe all’esecutivo di non avere ricadute sul deficit strutturale grazie al ricorso alla clausola di salvaguardia per le circostanze eccezionali. Mentre la decisione di non pagare il 100% del dovuto limiterà l’impatto sul disavanzo nominale (previsto per quest’anno al 2,6% del Pil) comunque sotto il limite del 3% evitando il rischio di apertura di una nuova procedura di infrazione. Tuttavia, anche se l’esecutivo optasse di limitare i rimborsi privilegiando le pensioni più basse e mantenendo il congelamento per quelle più alte resterebbero comunque i rischi di una procedura di infrazione per spesa pubblica eccessiva. La linea del tetto ai rimborsi trova più di un consenso all’interno della maggioranza a partire dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti che propone una soglia di 5mila euro. Sul piede di guerra sindacati e consumatori che chiedono la tempestiva applicazione della sentenza.