Per recuperare 80 euro Renzi dà mazzata alle rinnovabili
C’e’ anche una novita’ negativa per le fonti rinnovabili nel Dl sul bonus Irpef. Infatti, spiega QualEnergia (www.qualenergia.it), tra le misure per trovare i famosi 80 euro in busta paga che saranno assegnati ai dipendenti con reddito lordo tra 8.000 e 24.000 euro, “c’e’ una modifica al modo in cui viene tassato il reddito che le aziende agricole ricavano producendo energia pulita”. Infatti, spiega la testata specializzata, “il comma 1 dell’articolo 22 del decreto modifica a partire dal periodo di imposta 2014, la determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche, nonche’ di carburanti prodotti da coltivazioni vegetali provenienti prevalentemente dal terreno effettuata dagli imprenditori agricoli”.
In particolare si stabilisce – spiega la relazione tecnica – “che il reddito sia determinato apportando ai corrispettivi delle operazioni (cessioni), effettuate ai fini IVA, il coefficiente di redditivita’ del 25%, laddove a legislazione vigente tale operazioni (produzione e cessione) si considerano attivita’ connesse e produttive di reddito agrario (quindi determinato in via catastale)”. Cio’ significa che “tutte le entrate che derivano dalla produzione di energia pulita saranno tassate al 25%, mentre finora quelle entrate, costituendo ‘reddito agricolo’, potevano essere tassate tramite rivalutazione delle rendite catastali, dunque molto meno”.
“Resta aperta l’alternativa di optare per la tassazione analitica, nella quale cioe’ si tassa, in base all’aliquota dello scaglione di reddito del soggetto, solo la differenza tra costi e ricavi una soluzione conveniente solo in certi casi rispetto alla nuova tassazione del 25% su tutte le entrate da rinnovabili”, spiega a QualEnergia.it l’ufficio fiscale di Confagricoltura. La misura interessa un fatturato totale di 615,5 milioni all’anno: 110 milioni riguardano impianti fotovoltaici presso le aziende agricole, 500 milioni biomasse e biogas e 6,5 milioni biocarburanti. Al netto del calo nei redditi catastali, il recupero di gettito Irpef atteso e’ di circa 45 milioni l’anno dal 2015 e 33,8 per il 2014 (dato che si prevede che i contribuenti debbano ricalcolare l’acconto 2014 in sede di autotassazione come se gia’ nel 2013 fosse stata in vigore la modifica normativa, il cosiddetto “anticipo dell’acconto” in termini di cassa, con un acconto del 75%).
Dura la critica degli agricoltori alla nuova norma: “Dopo gli interventi normativi introdotti con il decreto ‘Destinazione Italia’, che ha ridotto pesantemente i prezzi minimi di vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, l’aggravio fiscale previsto con il provvedimento approvato dal Governo venerdi’ scorso rischia di compromettere definitivamente l’equilibrio economico-finanziario delle imprese agricole che hanno investito nel settore delle rinnovabili”, denuncia Agrinsieme, il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. (dire)