Per volare si andrà anche alle Poste

Nei prossimi mesi i biglietti aerei si potrebbero anche acquistare presso gli uffici postali. L’alleanza tra Alitalia e Etihad potrebbe contenere anche questa clausola. L’amministratore delegato di Poste, Francesco Caio, ha infatti chiesto che i biglietti della nuova compagnia che nascerà dalla fusione di Alitalia con Etihad, possano essere acquistati anche negli uffici postali. Si tratterebbe di una diffusione capillare e di una grande opportunità per chi viaggia. Sono ben 13 mila gli uffici postali sparsi su tutto il territorio nazionale e presenti anche in piccole località. Questo renderebbe più agevole l’acquisto specialmente da parte di chi vive lontano dai grandi centri urbani provvisti di agenzie di viaggio.

Questo progetto è legato però alla partecipazione di Poste al progetto di alleanza tra le due compagnie. Per domani è fissato l’appuntamento dell’assemblea degli azionisti di Alitalia chiamata a dare il via libera al contratto con Etihad. Una corsa sempre più affannosa perché a soli due giorni da questa cruciale scadenza, la strada è ancora in salita: rimane da risolvere il complicato rebus della partecipazione di Poste Italiane ma c’è anche il fronte sindacale incandescente, a causa della guerra sul referendum, senza esclusione di colpi, che s’è aperta tra le sigle firmatarie dell’accordo integrativo aziendale e dei risparmi sul costo del lavoro per 31 milioni di euro e quelle, invece, che hanno bocciato l’intesa. Il tutto, con le banche che, a scanso di equivoci, fanno sentire anche la loro voce ed escludono un ulteriore impegno in Alitalia.
Chiaro il rifrimento a Poste che ha confermato le condizioni per partecipare all’operazione e cioè che l’impegno finanziario, quantificato in 40 milioni, sia improntato a una logica industriale e di mercato.

E, per questo, il gruppo guidato da Francesco Caio vuole intervenire direttamente nella nuova Cai e non nella holdco, cioè la vecchia Alitalia, come invece, prevederebbe lo schema messo a punto. Per questo, si continua a lavorare a ritmi serrati per trovare in extremis una soluzione che consenta di condurre in porto l’operazione domani, scongiurando il rischio che l’alleanza salti. Al quartier generale di Fiumicino i vertici della compagnia con advisor e legali stanno procedendo alla definizione del contratto. Secondo indiscrezioni, si starebbero vagliando, a tutto campo, le possibili vie d’uscita per superare questo scoglio. Tra queste, una ricapitalizzazione anche senza Poste, sondando quindi la disponibilità degli altri soci a coprire l’apporto mancante, o quella della costituzione di una newco intermedia, partecipata da Poste e dalla holdco, che venga a detenere il 51% della nuova Alitalia.

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