La storia di tre farfalle: le sorelle Mariposas Patria, María e Antonia sono tre sorelle molto legate tra loro. Adorano la vita ed hanno una grande forza d’animo. Un giorno stanno viaggiando su un’auto assieme ad un autista. Tornano dal penitenziario. Hanno appena fatto visita ai loro mariti, detenuti nel carcere di Puerto Plata, nella Repubblica Dominicana.
D’un tratto, un gruppo di uomini blocca l’autovettura e le costringe a scendere. Tutt’e quattro vengono condotti in un posto non lontano dalla strada: una piantagione di canna da zucchero. Lì, vengono letteralmente massacrate a bastonate. Finito il lavoro, i carnefici rimettono in macchina i corpi senza vita delle tre sorelle e dell’autista e spingono l’auto in un dirupo al fine di simulare un incidente.
Ma perché furono assassinate? E soprattutto, chi erano le sorelle Mirabal? Patria, María e Antonia erano il simbolo della libertà politica del loro Paese e lottarono contro la spietata tirannia di Rafael Leónidas Trujillo Molina. Trujillo divenne dittatore nel 1930 truccando le elezioni e per trent’anni guidò severamente la Repubblica Dominicana. Si fece attribuire il titolo di Benefattore della Patria e Padre della Patria nuova. Tentò di modernizzare il Paese con strade, ponti e scuole e cercò anche di lottare contro l’analfabetismo. Tuttavia, le condizioni di vita rimasero precarie. A causa anche del suo regime, estremamente tirannico e brutale.
Le sorelle Mirabal, cresciute all’ombra della dittatura, entrarono in quello che venne chiamato 14 giugno. Un movimento di resistenza, un gruppo politico democratico guidato da Manolo Travares Justo. Prima Minerva e poi María Teresa usarono come nome in codice “Mariposas”. Anno dopo anno, il gruppo si allargò in tutto il Paese. Ma nel 1960 venne scoperto dalla polizia segreta di Trujillo. I membri furono perseguitati e incarcerati. Molti vennero portati a La 40, un carcere di tortura e di morte. Anche le tre sorelle furono catturate. Ma poi rilasciate. Restarono in carcere, però, i loro mariti. Due dei quali, Manolo (marito di Minerva) e Leandro (marito di Maria Teresa), vennero trasferiti a Puerto Plata.