Philip Morris potrebbe smettere di produrre sigarette tradizionali. A dirlo è stato l’amministratore delegato di Philip Morris International, André Calantzopoulos, che ne ha parlato con la Bbc in occasione del lancio in Gran Bretagna della sigaretta elettronica IQOS. “Penso che arriverà un giorno in cui ci saranno abbastanza prodotti alternativi… da iniziare a immaginare, insieme ai governi, una graduale eliminazione delle sigarette. E spero che quel momento arrivi presto”, ha detto. A differenza delle altre sigarette elettroniche che vaporizzano oli essenziali (con o senza nicotina), la IQOS – già disponibile in Italia, Svizzera e Giappone – scalda vero tabacco evitando che arrivi alla combustione ma creando un vapore che può essere fumato. Secondo il gruppo IQOS sarebbe molto meno dannosa delle sigarette tradizionale e conterrebbe un decimo della nicotina.
Philip Morris International, che produce – tra le altre – le sigarette Marlboro in tutto il mondo (ad eccezione degli Usa, dove queste vengono prodotte da Philip Morris Usa, di proprietà del gruppo Altria da cui Philip Morris International si è divisa nel 2008) ottiene la maggior parte dei suoi guadagni dalle sigarette tradizionali, che secondo le ricerche sarebbero responsabili di circa 6 milioni di morti l’anno. Calantzopoulos ha dichiarato che nel 2025 si stima che il numero dei fumatori si aggirerà ancora intorno al miliardo. Tuttavia, il mercato del tabacco si starebbe restringendo, dato che – pare – sempre più persone smettono di fumare. Philip Morris, proprio in previsione di questo calo dei fumatori, ha investito per il momento circa 2 miliardi nello studio di possibili alternative “a basso rischio” che, pur contenendo nicotina, siano meno dannose per la salute. Anche altri gruppi hanno o stanno sperimentando articoli simili: la giapponese Japan Tobacco ha la “Ploom Tech”, e la British American Tobacco, proprietaria tra gli altri del marchio Lucky Strike, ha fatto sapere che sta effettuando dei test su un prodotto di questo tipo.