Piano Colao, il manager come Pilato: ora dipende da Conte

Piano Colao, il manager come Pilato: ora dipende da Conte
Vittorio Colao
9 giugno 2020

Consegna il suo piano e passa la palla al governo: come dire, ora è un vostro problema. Si chiudono così, in sostanza, i due mesi di lavoro del gruppo di esperti guidato dal maneger Vittorio Colao. Un elenco di 102 proposte per favorire la ripresa economica del paese contenute in un documento di 121 pagine intitolato “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022”, e che è stato ribattezzato “piano Colao”. Ora “dipende da Conte”, ha detto il manager. “La nostra parte l’abbiamo fatta. Volevamo aiutare il governo ad uscire dalla paralisi nella quale si trova il Paese, e ora possiamo dire ‘missione compiuta’. Adesso tocca alla politica”. Insomma, una mossa pilatesca, quella del manager scelto proprio da Conte 2 e che si dichiara “molto soddisfatto, abbiamo fatto un ottimo lavoro per il rilancio di un’Italia colpita da una crisi senza precedenti”. Tra le numerose proposte, dal taglio delle imposte all’introduzione di nuovi sussidi familiari, passando per nuovi sistemi per misurare e favorire l’equità di genere. L’elenco è diviso in sei ambiti principali: Impresa e lavoro; Infrastrutture e ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie. Il piano si può leggere integralmente qui, mentre si può scorrere di seguito pagina per pagina.

Un lavoro svolto “su base volontaria e senza costo alcuno per la collettività” fanno notare i 17 componenti della task force composta da top manager, economisti, sociologi, fisici, avvocati e specialisti del lavoro. Ecco i nomi in ordine alfabetico: Enrica Amaturo, Donatella Bianchi, Marina Calloni, Elisabetta Camussi, Roberto Cingolani, Vittorio Colao, Riccardo Cristadoro, Giuseppe Falco, Franco Focareta, Enrico Giovannini, Giovanni Gorno Tempini, Giampiero Griffo, Maurizia Iachino, Filomena Maggino, Enrico Moretti, Riccardo Ranalli, Marino Regini, Linda Laura Sabbadini, Raffaella Sadun, Stefano Simontacchi, Fabrizio Starace. Puntuali le polemiche. Apre le danze +Europa. “Il ‘piano Colao’ si rivela un boomerang per Conte – ha detto Benedetto della Vedova segretario del partito della Bonino -. Non per le analisi che fa e gli obiettivi dettagliati che pone, in generale condivisibili, ma per il fatto che mette in evidenza il nulla in fatto di riforme e progetti di cambiamento dei Governi Conte, uno e bis”. A questo punto, “gli ‘stati generali’ finiranno per essere il momento in cui parti sociali ed esperti si esprimeranno sul piano Colao e il Governo sarà mero moderatore di una discussione altrui”, ha concluso Della Vedova.

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“La sensazione è che più di un programma per il rilancio del Paese, si tratti di un tentativo di `lotta` per il posizionamento politico – ha dichiarato ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale UGL -. Noi vigileremo affinché a pagare il conto dell`incertezza non siano, ancora una volta, i lavoratori”.Un piano bocciato da alcuni componenti dello stesso governo. Pollice verso infatti, arriva dal Sottosegretario Leu all’Istruzione Peppe De Cristaforo: “Ad una prima lettura, le proposte per la scuola del Piano Colao tutte ricette liberiste che erano già vecchie trent`anni fa. Sulla scuola le proposte sono tutte rivolte alla sola occupabilità, quasi nulla su inclusione e assolutamente non pervenuta la lotta alla dispersione e alla povertà educativa”. “Addirittura per colmare il divario di investimento sull`istruzione rispetto agli altri Paesi europei – ha proseguito De Cristofaro – la ricetta è una fantomatica raccolta di fondi ‘Adotta una classe’. L’istruzione pubblica non si fa né con la beneficienza né con le sponsorizzazioni, ma con investimenti pubblici in grado di garantire un diritto previsto dalla costituzione Italiana. Consiglio a Colao e i suoi di leggerla”. “La scuola italiana – ha concluso il sottosegretario – è un pilastro fondamentale su cui investire se si pensa al futuro del Paese e delle giovani generazioni. Non c`è ripartenza del paese senza rilancio dell`istruzione pubblica”.

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La presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, invece ha bollato il piano Colao come “un`enciclopedia delle cose da fare che la politica dovrebbe conoscere a memoria. Non ci piace nella parte in cui sposa l`ideologia della maggioranza giallorossa proponendo ad esempio di tassare il contante, che in questo momento significa un`altra mazzata per i piccoli esercenti, ma contiene anche proposte condivisibili, in linea con quanto Forza Italia sostiene fin dall`inizio della crisi: il rinvio del pagamento delle tasse sui redditi, facendo slittare il saldo imposte 2019 e il primo acconto 2020, la sospensione del decreto dignità, l`esclusione del contagio Covid dalla responsabilità penale del datore di lavoro, fino all`estensione della rete 5G”. In altri termini, per la Bernini, “non c`era bisogno della task-force degli esperti: bastava accogliere i nostri emendamenti che invece sono stati tutti respinti, la stessa fine che – è troppo facile prevederlo – faranno le indicazioni di buonsenso del piano Colao, sul quale infatti sono già cominciate a piovere le critiche della maggioranza”.

“Invece di pensare ad abbattere la burocrazia e a togliere tutti gli odiosi obblighi che rallentano la nostra economia, i tecnocrati di Conte studiano soluzioni per eliminare il contante dalla circolazione – ha detto il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, commentando il piano Colao -. Quasi come avesse eseguito i consigli di Romano Prodi, la task force di Vittorio Colao propone di tassare i prelievi al bancomat! È ora di mandare a casa l’armata brancaleone pentapiddina e tutti i tecnocrati al loro seguito, all’Italia serve subito un Governo forte che abbia come obiettivo principale quello di restituire al cittadino la libertà di fare impresa e di decidere come, quando e dove spendere i propri soldi senza che lo Stato spione stia lì a controllare e tassare per conto delle banche ogni singola transazione”. Intanto gli Stati generali annunciati dal governo e previsti a partire da venerdì, vengono confermati: “Sono tre giorni di lavori, non credo ci siano cambiamenti” riferisce la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa.

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