Ecco il piano di Di Maio per i Centri per l’impiego

Ecco il piano di Di Maio per i Centri per l’impiego
16 ottobre 2018

La riforma dei centri per l’impiego (Cpi), con l’introduzione del reddito di cittadinanza, e’ per il governo “un obbiettivo prioritario” per il Paese. La legge di bilancio prevedera’ “un significativo investimento pubblico, pari a un miliardo di euro per il 2019” nel rafforzamento dei Cpi. Ecco il piano in 5 punti che il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha presentato al ministero agli assessori regionali.

PIU’ PERSONALE E FORMAZIONE Rafforzare l’organico dei Cpi attraverso l’aumento del personale e promuovendo lo sviluppo delle competenze degli operatori dei servizi, sia attraverso l’incremento delle attivita’ di formazione breve nei Centri finalizzate all’aggiornamento dell’attuale organico, nonche’ creando percorsi formativi strutturati finalizzati al nuovo personale per il raggiungimento di qualifiche professionali di operatore dei servizi riconosciute e condivise con le regioni, per il quale intendiamo prevedere un nuovo profilo ad hoc.

‘BANDO PER LA CREATIVITA” PER UNA LOGISTICA COMUNE Creare un logo, un layout e una logistica comune a tutti i centri per l’impiego a livello nazionale, che renda maggiormente accoglienti i centri e sia socialmente riconoscibile a livello territoriale, anche alla luce del danno di reputazione avuto nel corso degli ultimi anni. A tal fine e’ di questo ministero la volonta’ di lanciare un “bando per la creativita’” che raccolga e individui le migliori idee per la realizzazione del nuovo layout.

TECNOLOGICI E CONNESSI Rafforzare la dotazione strumentale e informatica e la connettivita’ dei Centri per l’impiego, garantendo livelli di connessione a internet e dotazione di tecnologiche (hardware e
software) adeguate al dimensionamento del personale e ai bacini socio economici dei centri per l’impiego.

SOFTWARE UNICO E INTEGRAZIONE BANCHE DATI Completare la dotazione di un software unico e la costruzione del sistema informativo del lavoro attraverso l’effettiva integrazione di tutte le banche dati, sollecitando gli enti coinvolti a una effettiva collaborazione e cooperazione al fine di garantire la creazione del fascicolo elettronico del lavoratore.

PAROLE D’ORDINE TRASPARENZA E QUALITA’ DEI SERVIZI Valorizzare il patrimonio informativo disponibile rappresentato dal sistema informativo del lavoro attraverso la costruzione di servizi informativi e di business Intelligence a disposizione di tutta la rete degli operatori delle politiche del lavoro, al fine di rendere piu’ trasparente il mercato del lavoro, ridurre il mismatch tra domanda e offerta e, soprattutto, garantire un monitoraggio continuo della qualita’ delle prestazioni dei servizi (livelli essenziali delle prestazioni) e dei risultati delle politiche attive del lavoro (formazione, apprendistato, tirocini e incentivi) per ciascun bacino dei centri per l’impiego. Si tratta – spiega il documento – di obiettivi potenzialmente gia’ raggiungibili in tempi sufficientemente brevi grazie all’attuale corpus normativo nazionale e
regionale.

L’obiettivo del governo e’ sviluppare un Piano nazionale per lo sviluppo dei servizi per il lavoro realizzato in accordo con le Regioni e le Province autonome che “segua una strategia unitaria e condivisa tra Stato e Regioni ai fini di un’efficace attuazione a livello territoriale”. A tali fini il percorso che il ministero propone e’: – predisposizione di un Piano nazionale per lo sviluppo dei servizi per il lavoro che individui le priorita’, le azioni e gli interventi da intraprendere su tutto il territorio nazionale; – predisposizione da parte delle Regioni di Piani regionali di sviluppo dei Cpi per individuare gli interventi da realizzare, in coerenza con le indicazioni del Piano Nazionale; – allocazione, in conformita’ ai Piani di sviluppo regionali, delle risorse disponibili che verranno erogate alle Regioni sulla base del rispetto delle tempistiche e delle modalita’ indicate nei Piani.

Il compito di svolgere l’attivita’ di monitoraggio degli interventi spettera’ alle Regioni, che dovranno periodicamente fornire lo stato di avanzamento nella implementazione dei Piani regionali ad Anpal che, con appositi rapporti trimestrali di monitoraggio, fornira’ lo stato di avanzamento del Piano nazionale nel suo complesso. Le risorse finanziarie destinate alle Regioni, a integrazione di quelle gia’ previste nel Piano rafforzamento dei servizi approvato in sede di Conferenza Unificata, saranno indicate dalle convenzioni che ogni Regione e Provincia Autonoma stipulera’ con il ministero.

Nel dettaglio, nei Piani delle regioni dovranno essere indicati: – attuale dotazione organica di personale, distinguendo tra operatori di front office e di backoffice per tipologie ed inquadramento contrattuale, figure professionali, livello di istruzione degli operatori, anzianita’ di servizio ed eta’ per ciascun centro per l’impiego; – attuale condizione delle strutture e delle dotazioni informatiche e di connettivita’ per ciascun Cpi e per gli sportelli a essi collegati con l’obbiettivo di individuare il numero di postazioni da adeguare, le dotazioni tecnologiche d’ufficio e in generale il fabbisogno standard di tecnologie
per ogni Cpi; – stima dello stock medio annuo di utenti trattati (per tipologia) per Cpi, calcolati sulla base delle Dichiarazioni di Immediata Disponibilita’ attive, delle schede anagrafiche e professionali compilate (al netto delle duplicazioni e dei lavoratori che risultano non piu’ disoccupati, o non piu’ in condizione di lavoro), del numero di patti di servizio realizzati e delle misure effettivamente erogate;

dimensionamento del numero di operatori necessari a garantire i servizi, in base alla stima del bacino dei destinatari (utenti dei servizi) e ai tempi di erogazione dei processi di servizio. – mappatura delle competenze presenti nel sistema ed elaborazione del piano di trasferimento/rafforzamento indicando le figure professionali mancanti nella prospettiva di processi di reclutamento mediante concorso da parte delle Regioni stesse; – fabbisogni di aggiornamento del personale in organico di ciascun Cpi e per tipologia di servizio; – fabbisogni di formazione per il nuovo personale sempre nella prospettiva di processi di reclutamento mediante concorso da parte delle Regioni. Nell’ambito dei Piani regionali dovranno inoltre essere indicati tempi, modalita’ e requisiti professionali per il reclutamento nel nuovo personale; tempi e modalita’ di formazione del personale gia’ in organico e di quello aggiuntivo.

LO SVILUPPO DEL SISTEMA INFORMATIVO UNITARIO (SIU) La costruzione del sistema informativo del lavoro e’ un requisito essenziale per lo sviluppo della rete dei servizi e delle politiche il lavoro e, in particolare, per una corretta gestione del reddito di cittadinanza. Per allineare il funzionamento dell’intero sistema e’ assolutamente prioritario operare all’interno di un software unico, che dia si’ alle Regioni la possibilita’ di implementare al suo interno tutti i programmi e i servizi che queste sono in grado di offrire, ma che consenta, allo stesso tempo, ad ogni cittadino, indipendentemente dalla sua Regione di appartenenza, la possibilita’ di trovare al suo interno i servizi essenziali che la legge oggi assicura, e che devono essere erogati in maniera omogenea in tutto il territorio nazionale. In tal senso, cosi’ come emerso nel corso dei lavori di indagine dalla Commissione lavoro del Senato, sono state gia’ effettuate numerose azioni per garantire lo sviluppo di tutte le componenti del Siu. Si ritiene urgente tuttavia rafforzare ed accelerare il piano di implementazione, ma soprattutto di completare i flussi di informazione verso il Siu, come previsto dalla legge.

Il Mlps, nel Piano nazionale sollecitera’ i diversi enti nazionali detentori delle informazioni (Inps e Miur in particolare) ad avviare piani operativi di cooperazione superando, nel rispetto della legge sulla privacy e in accordo col Garante, gli ostacoli fino a oggi incontrati nel processo di integrazione delle banche dati nel Siu. Occorre tuttavia definire e ultimare il processo di integrazione nel Siu delle informazioni attualmente di competenza delle Regioni. Nell’ambito dei Piani regionali di sviluppo dei servizi per il lavoro dovranno essere indicati, quindi, tempi e modalita’ di completamento delle attivita’ di trasferimento delle informazioni previste dalla legge e in particolare quelle relative alle Schede Anagrafiche e Professionali complete e alle attivita’ di formazione professionale finanziate dalle Regioni, al fine di garantire la realizzazione del fascicolo elettronico del lavoratore e permettere una piena funzionalita’ del Sistema informativo anche alla luce di programmi di valorizzazione del patrimonio informativo esistente per la realizzazione di servizi da mettere a disposizione degli operatori per facilitare l’insieme dei processi di intermediazione.

Il rispetto delle tempistiche previste nei Piani regionali incluso quelle per il completamento delle attivita’ di conferimento delle informazioni costituira’ un requisito base per l’erogazione delle risorse previste nel Piano di sviluppo dei servizi pubblici per il lavoro. Infine, in materia di formazione e’ di assoluta priorita’ la previsione di un adeguato coordinamento dei programmi. Obiettivo: garantire livelli essenziali di formazione per tutti gli utenti dei centri per l’impiego e tutti i beneficiari del reddito di cittadinanza.

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