Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha preso una decisione sulla nuova strategia da adottare in Afghanistan e la presenterà questa sera (alle 21, le 3 di domattina mattina in Italia) in un discorso in diretta televisiva dalla base militare di Fort Myer, a sud-ovest di Washington. Il nuovo piano, probabilmente, darà il via libera all’invio di migliaia di altri soldati statunitensi nel Paese invaso nel 2001. Ieri, era stato il segretario alla Difesa statunitense, James Mattis, ad annunciare che “il presidente ha preso una decisione”, dopo una valutazione “sufficientemente rigorosa”, e che sarà lui a presentare i cambiamenti a popolo americano. Il presidente, ha poi annunciato la Casa Bianca, “fornirà un aggiornamento sulla via da seguire per l’impegno americano in Afghanistan e in Asia meridionale”. Venerdì, Trump aveva incontrato i vertici militari a Camp David. Mattis ha già ricevuto, a giugno, l’autorità per inviare fino a 3.900 soldati in più, ha scritto il New York Times, ma il capo del Pentagono voleva al tempo stesso che l’amministrazione Trump approvasse una più ampia strategia, prima di spedire altri militari nel Paese asiatico. Si tratta di un tema controverso all’interno dell’amministrazione Trump.
A luglio, secondo la stampa, Trump lasciò sbalorditi Mattis e gli altri alti funzionari dell’amministrazione presenti, lasciando un incontro nella Situation Room senza aver raggiunto una decisione sull’Afghanistan. Secondo Nbc News, Trump disse che gli Stati Uniti stavano “perdendo” la guerra e di volere un nuovo comandante in Afghanistan. La decisione sul rafforzamento della presenza statunitense in Afghanistan è attesa da mesi: già a maggio, Mattis disse che la decisione sarebbe stata presa “molto, molto presto”. In Afghanistan sono già presenti oltre 8.000 soldati statunitensi per “addestrare, consigliare e assistere” le forze afgane; inoltre, sono presenti anche le forze speciali per operazioni di antiterrorismo contro i talebani e l’Isis; le operazioni di combattimento statunitensi sono ufficialmente finite nel 2014. Il nuovo piano della Casa Bianca potrebbe prevedere la rimozione delle restrizioni imposte dall’amministrazione Obama, che limitavano i movimenti dei consiglieri militari statunitensi sul campo di battaglia. Il parere positivo sull’incremento della presenza in Afghanistan è dipeso dalla convinzione che serva a rompere lo stallo nella guerra che logora il Paese da 16 anni. L’obiettivo degli Stati Uniti è fermare l’avanzata dei talebani e dell’Isis e creare le condizioni necessarie per arrivare a un accordo di pace tra i ribelli e il governo afgano.