Domani alla Camera e mercoledì in Senato, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, svolgerà un’informativa urgente sul naufragio dei migranti a Steccato di Cutro, sulla costa ionica calabrese. L’informativa è stata chiesta insistentemente dalle opposizioni, nei giorni scorsi, da quando, all’indomani della tragedia, che ha fatto contare sinora oltre 70 morti, sono emersi interrogativi su cosa non ha funzionato nella catena di comando in un intervento che è stato trattato come un’operazione di polizia invece che di Ricerca e soccorso (Sar).
Pd, M5S, Az-Iv e Avs, secondo quanto viene riferito, non hanno, per il momento, intenzione di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro ma ribadiranno, con toni fermi in Aula, il giudizio politico su Piantedosi, a partire dalla frase pronunciata subito dopo il naufragio riferendosi ai genitori-migranti: la “disperazione non può mai giustificate condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”. Le opposizioni torneranno a chiedere le dimissioni di Piantedosi e di fare piena luce sulla responsabilità nella vicenda come torneranno a sollecitare risposte ufficiali anche dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini da cui dipende la Guardia costiera.
La tensione resta alta. E mentre il capogruppo di Fdi, Tommaso Foti, definisce “molto più di un gesto simbolico” la decisione della premier Giorgia Meloni di tenere la riunione del Consiglio dei ministri giovedì pomeriggio proprio a Cutro, le opposizioni parlano di “scandalosa operazione di immagine” e “triste propaganda”.