“Il Paese Italia si è stancato di piangere morti. Se poi questi morti sono figli della negligenza, sciatteria incapacità e improfessionalità sono morti che urlano e noi non ce lo possiamo e non ce lo vogliamo permettere”. Parole dure quelle del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa a proposito della tragedia del Raganello, sul monte Pollino, in Calabria dove una piena improvvisa ha causato la morte di 10 persone travolte dall’ondata mentre attraversavano l’alveo del fiume.
Sulla vicenda sono state aperte due inchieste, una giudiziaria della Procura di Castrovillari e una amministrativa annunciata dallo stesso ministro, per capire – ha detto – chi doveva fare cosa. “Noi vogliamo sapere – ha spiegato – se questo Comune è dotato del piano di protezione civile, se è stato aggiornato e se sì come è declinato e se c’era un’adeguata tabellazione lungo l’asta torrentizia, se non c’era perché non c’era, insomma fatti concreti”.[irp]
Intanto, mentre la comunità locale fa i conti con la tragedia temendo che il danno d’immagine possa cancellare il turismo nelle gole del Raganello, importante risorsa per la fragile economia locale, s’iniziano fare strada le prime ipotesi sulle possibili cause dell’incidente. “Da quello che si è potuto capire, in questi primi momenti, pare che un improvviso e violento temporale a monte ha creato un’ondata che quando è entrata nella forra, molto stretta e ripida ha creato un movimento d’acqua violentissimo che ha travolto tutti gli escursionisti presenti nell’alveo del fiume”. Sul posto si è recato anche il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli che ha effettuato un sopralluogo in elicottero nella zona della sciagura.[irp]