Pieraccioni, dopo “Se son rose…” basta commedie sentimentali
Nel suo ultimo film, dal 29 novembre, l’incontro con tutte le ex video
Dai tempi de “Il ciclone” Leonardo Pieraccioni ha declinato in ogni forma la commedia sentimentale, nel suo ultimo film, “Se son rose…”, il protagonista deve vedersela addirittura con sei donne, ovvero tutte le ex, a cui la figlia ha mandato un sms a sua insaputa. Alla presentazione della commedia, nelle sale dal 29 novembre, il regista toscano ha però confessato: “E’ la chiusura di un percorso molto al femminile, siccome il prossimo che sto pensando è tutto al maschile, sono tutti uomini. Adesso proprio che, personalmente, questa chimera del matrimonio non la inseguo più, racconterò dei 53enni, i problemi che possono avere, le gioie anche che possono avere. Ho abbandonato il sentimentalismo probabilmente e ho acquisito un elemento che ci sarà sempre, che sarà il rapporto con un figlio”.[irp]
Nel film Pieraccioni interpreta un 50enne che non è in grado di costruire un rapporto duraturo. La ex Caterina Murino lo rimproverà di essere troppo noioso, Michela Andreozzi gli confesserà i tradimenti, Gabriella Pession riproporrà i litigi, Antonia Truppo lo farà sentire inadeguato di fronte ai cambiamenti. Elena Cucci nel film è l’amica che questo bambinone frequenta senza impegni e Claudia Pandolfi la ex moglie, madre di sua figlia. Che questo personaggio somigli molto al regista non ci sono dubbi. “L’amore infinito per tutti è uno solo, quello non è che dura tre anni, cinque o sette, ed è quello per i propri figli. “Laura Torrisi, con cui ho fatto quella meravigliosa bambina che risponde al nome di Martina, è una tra le mie prime lettrici, le ho fatto leggere questo film che ho scritto, e poi le ho detto: se ti andasse di fare anche la ex, magari ci possiamo anche divertire. Mi ha ritirato appena letto il copione in faccia e mi ha detto: ‘Io sono stanca, ora che ti devo dire anche nel film le cose che ti dico nella vita mi sembra un po’ eccessivo”.[irp]
Io mi sono trovato benissimo con tutte le attrici singolarmente perché io ho lavorato singolarmente con tutte. Quando sono andato a fare con tutte loro lo scatto del manifesto ho avuto paura”. Se è vero che nei suoi prossimi film non si parlerà più di relazioni uomo-donna, sicuramente però Pieraccioni non abbandonerà la commedia. “In questi 20 anni anche autori importanti mi hanno proposto qualcosa ma non avendo io la sindrome del David di Donatello ma avendo io la sindrome del cabarettista, mi sono sempre beato a fare quello che ho sempre fatto e che potevo fare”.