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“Pirateria uccide calcio”, Lega A in tackle contro frodi

Oltre un miliardo di mancato fatturato nei diversi settori economici, piu’ di 200 milioni di mancati introiti fiscali, quasi 6.000 posti di lavoro a rischio: basterebbero questi dati allarmanti per definire il fenomeno della pirateria audiovisiva che solo l’anno scorso in Italia ha visto 22 milioni (su un totale di 578 milioni) di atti fraudolenti informatici negli eventi sport live. Prende le mosse da qui l’iniziativa della Lega di Serie A che a tre settimane dal via del campionato, ha deciso di entrare a gamba tesa contro questo fenomeno malavitoso e le piattaforma illegali che saccheggiano i contenuti sportivi e di intrattenimento. Lo fa con un’iniziativa a tutto campo che nelle prime due giornate di campionato, al via il 24 agosto, vedra’ in tutti gli stadi esposti sul terreno di gioco striscioni a sostegno della campagna contro la pirateria con l’hashtag #stopiracy.

“La pirateria audiovisiva e’ un atto criminale ed e’ purtroppo una piaga in aumento negli ultimi anni, in particolare in Italia – ricorda la Lega – Considerando che la principale forma di pirateria e’ quella digitale, e calcolando solo gli users abituali di internet, l’incidenza della pirateria tra gli adulti nel nostro Paese supera il 60%. Le azioni che la Lega Serie A si prefigge di portare avanti per contrastare il fenomeno e, in particolare, contro le IPTV, sono tante: dalla velocizzazione dei tempi di blocco delle IPTV da parte degli ISP e Hosting all’avvio di una campagna di sensibilizzazione diretta ai tifosi e cittadini, passando attraverso una richiesta alle autorita’ di prevedere pene piu’ severe a chi arreca un danno non solo alla nostra industria, ma all’intera economia italiana”.

“Sul fronte internazionale – ricorda ancora – la Lega di A e’ impegnata attivamente, insieme alle piu’ importanti Federazioni e Leghe calcistiche, nella battaglia contro beoutQ, piattaforma illegale che pirata contenuti sportivi e di intrattenimento”. “Dobbiamo difendere il calcio da questo attacco criminale e far capire a chi utilizza i decoder illegali che sta compiendo un reato vero e proprio”, spiega il presidente Gaetano Miccichè, mentre per l’Ad, Luigi De Siervo, “continuando cosi’ si finira’ per distruggere il calcio. Solo in Italia il danno stimato e’ di oltre un miliardo all’anno, con 6.000 posti di lavoro a rischio”.

A corredo dell’allarme, la Lega di A fornisce alcuni dati che ben sintetizzano i rischi per l’industria-calcio nel 2018: – 578 milioni atti di pirateria informatica; – 38% di over 15 che ha praticato almeno un atto di pirateria; – 22 milioni di atti di pirateria per eventi sportivi live (+52% sul 2017); – 4,7 milioni le persone che hanno dichiarato di aver visto illegalmente contenuti sportivi live; – oltre il 60%degli eventi sportivi live piratati riguardano il calcio, con una conseguente perdita di oltre 5 milioni di fruizioni (+90% rispetto all’anno precedente); – 5 milioni di persone hanno utilizzato le IPTV per accedere illegalmente a contenuti audiovisivi come film, serie tv, sport e programmi di intrattenimento; – oltre un miliardo di mancato fatturato nei settori economici a causa della pirateria; – 455 milioni il danno stimato sull’economia italiana in termini di Pil; – 203 milioni la stima del mancato introito fiscale; – 5.900 posti di lavoro a rischio; – 51% dei pirati adulti ritiene che sia improbabile essere scoperto e ancor meno sanzionato.

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