#plaiDay, protesta social contro il freddo nelle scuole

Dopo i cortei e tavoli tecnici sempre promessi e mai mantenuti, la protesta sui social diventa virale. Da due giorni infatti gli studenti siciliani infreddoliti pubblicano le loro foto a scuola con coperte e cappelli. “Sono state già tantissime le risposte dei tanti che, a Palermo e Siracusa, hanno pubblicato su Facebook, Twitter e Instagram, e continuano a pubblicare, sotto forma di foto con l’hashtag della campagna #plai(d)ay, dice Flavio Lombardo, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Sicilia.

“Si avvii un tavolo tecnico con il sindaco Leoluca Orlando, il commissario straordinario della Provincia Munafò e Marco Anello, direttore dell’Ufficio scolastico provinciale”, dice Mario Fatta, coordinatore della Rete degli studenti Medi Palermo, “visto che ancora una volta non sappiamo, a causa della chiusura delle provincie, di chi sia il compito di garantirci questi diritti essenziali”. La protesta comunque si e’ allargata travolgendo anche gli studenti siracusani: “Quella del ‘plaiday’ è un’iniziativa che nasce dalla Rete degli studenti medi Palermo, e che noi a Siracusa abbiamo deciso di riproporre”, spiega Beatrice Lindiner, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi Siracusa, “è il terzo anno di seguito in cui a gennaio i riscaldamenti nelle scuole sono spenti o malfunzionanti, alcune scuole non dispongono dei fondi per comprare il gasolio, ed ovviamente la provincia non sa come intervenire, ed in altre gli impianti sono addirittura fuori uso. Il plaiday a Siracusa permette ai ragazzi di protestare per la loro condizione direttamente dalle loro classi, senza dover perdere ore di lezione. La risposta mediatica è stata immediata: i ragazzi sono vogliosi di denunciare la loro situazione”. “Non ci fermeremo fino a quando non riceveremo delle risposte adeguate. L`amministrazione dovrà rispondere concretamente e presto”, conclude Lombardo.