di Giuseppe Novelli
“Il governo Renzi sta cambiando in maniera radicale il nostro Paese. E di questo cambiamento c’è gran bisogno. L’Italia era diventata il Paese del sì, però. Un modo come un altro per non prendersi responsabilità. Questo ha provocato un grande allontanamento dalle istituzioni alla società civile. Questo Governo si è preso l’impegno di ridurre questa distanza”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. “Muteremo le regole intorno al tema della cassa integrazione” ha voluto sottolineare il ministro, “vogliamo spendere i soldi perché la gente vada a lavorare, non perché stia a casa. Hai perso il lavoro, noi ti aiutiamo. Però tu ti devi rimboccare le maniche. Non possiamo avere dodici anni di cassa integrazione. L’Italia la deve piantare di sostenere le rendite”.
“Siamo chiamati – aveva poco prima affermato Poletti – a ricostruire il senso di relazione tra libertà e responsabilità. Da parte nostra abbiamo cercato di applicarla. Partiamo dal lavoro. Nel 2014 ogni 100 contratti fatti, 85 erano cocopro o cococo. Solo 15 erano a tempo indeterminato. Noi non abbiamo accettato di continuare a ragionare così. Il contratto a tempo indeterminato – ha proseguito – è tornato ad essere il modo normale di assumere in Italia. Abbiamo cambiato le regole. Mi riferisco al contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e allo sgravio dei contributi previdenziali per i primi tre anni. Oggi i numeri ci danno ragione. Dal 1 gennaio i contratti precari stanno calando sensibilmente, mentre stanno aumentando quelli a tempo indeterminato”.