Poletti si scusa per frase sui giovani. Il Pd fa muro, caso è chiuso. Opposizioni: “Vai via”
SENATO Nessun cedimento e’ arrivato di fronte alle richieste di dimissioni del ministro lanciate dalle fila dell’opposizione
Le frasi sui giovani che lasciano l’Italia, di cui il Paese puo’ fare a meno, sono state un errore. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha ribadito le sue scuse al Senato, ammettendo di aver “sbagliato”. Ma nessun cedimento e’ arrivato di fronte alle richieste di dimissioni lanciate dalle fila dell’opposizione. Mentre il Pd ha fatto ‘muro’: il caso e’ chiuso. “I giovani che vanno all’estero sono una risorsa importante” e a tutti bisogna dare l’opportunita’ di realizzare il proprio futuro in Italia, ha sottolineato Poletti. Ha riconosciuto che la disoccupazione giovanile resta a livelli preoccupanti ma ha anche difeso le misure assunte dall’esecutivo per migliorare il mercato del lavoro, aumentando la stabilita’ e riducendo la precarieta’ ed e’ tornato sulla disponibilita’ del governo a rivedere il meccanismo dei voucher. Quanto agli insulti e alle minacce indirizzati a lui, alla moglie e al figlio, li ha stigmatizzati: episodi che “non possono trovare alcuna giustificazione e allarmano perche’ testimoniano un clima di tensione”.
FUOCO DI FILA All’attacco, nell’Aula di Palazzo Madama, e’ partito il fuoco di fila delle dichiarazioni delle opposizioni: le scuse non bastano servono le dimissioni. Vittorio Zizza dei Conservatori e Riformisti, ha puntato l’indice sul fallimento del Jobs act, allo stesso modo di Barozzini di Sinistra italiana, secondo cui il ministro dovrebbe “vergognarsi”. In base alla normativa del governo Renzi il lavoratore che sbaglia viene licenziato, non capisco perche’ lei no, ha ‘tuonato’. Sulla stessa linea Ala e Forza Italia: “Le chiediamo di toglierci dall’imbarazzo e fare la scelta piu’ giusta. Accettiamo le scuse ma deve esser consequenziale. Non bastano le scuse”, ha detto Lucio Barani. “Ha la sua eta’ e la sua esperienza – ha affermato Nitto Palma – Prenda atto della situazione, che le sue dichiarazioni non possono essere scusate e faccia i passi che deve fare, togliendo quest’aula dall’imbarazzo”.
SCUSE ATTO DI FORZA Il M5S ha contestato non solo le dichiarazioni del 19 dicembre ma anche quelle odierne: “il ministro Poletti oggi ha commesso un altro scivolone. Ci ha raccontato la favola di un ministro che vive nel paese delle meraviglie”, ha detto la capogruppo M5S, Michela Montevecchi, facendo riferimento ai dati sull’andamento dell’occupazione illustrati da Poletti e ricordando il dramma della disoccupazione giovanile. Molto critica sull’informativa anche la Lega: “Ci lascia disarmati” ha detto Sergio Divina; per quei ragazzi “che non hanno alternative e decidono di arrangiarsi senza chiedere niente allo Stato, sentirsi umiliati da un rappresentante del Governo” e’ “la goccia che fa traboccare il vaso”. “Scusarsi come ha fatto il ministro Poletti in quest’aula e’ un atto di forza, per noi la vicenda delle dichiarazioni del titolare del dicastero del Lavoro e’ chiusa”, e’ stata ‘la posizione del Pd, con Annamaria Parente, capogruppo in Commissione Lavoro.