Politica al contrattacco, aria di tagli ai mega-stipendi dei burocrati
Stop agli stipendi d’oro dei burocrati del Parlamento siciliano e anche dei dipendenti della Regione. Una norma fissa a 200 mila euro lordi annui il tetto massimo per la retribuzione: a presentarla e’ il presidente della commissione Affari istituzionali Antonello Cracolici (Pd). Si tratta di un emendamento aggiuntivo alla ‘manovrina’ da 136 milioni di euro, al vaglio della commissione Bilancio dell’Ars.
“Gli emolumenti spettanti a qualunque titolo ai dipendenti in servizio e in quiescenza dell’amministrazione regionale e degli enti vigilati, compreso ai dipendenti in servizio e in quiescienza dell’assemblea regionale siciliana, non possono eccedere i 200.000 euro lordi annui onnicomprensivi – si legge nell’emendamento – Entro trenta giorni dalla pubblicazione della presente legge, sentite le organizzazioni di rappresentanza sindacale, verranno adeguati i nuovi trattamenti”. La in questo momento e’ all’esame della commissione Bilancio, come gli altri 255 emendamenti alla manovra del governo.
Un altro emendamento alla’manovrina’ arriva dal deputato all’Ars Pd, Mario Alloro che, tra l’altro, prevede “nessun compenso aggiuntivo per dirigenti o funzionari della Regione cui e’ conferito l’incarico di commissario straordinario, componente o presidente di un organo di amministrazione di enti sottoposti a tutela o vigilanza, comprese le Camere di Commercio”.