Politicamente scorretta, la Meloni attacca Orlando: “Atteggiamento vigliacco”

La leader di FdI a Palermo per un convegno in ricordo di Almirante a cui il sindaco non ha partecipato. Ecco i fatti.

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“Considero l’atteggiamento di Leoluca Orlando vigliacco e forse il sindaco di Palermo dovrebbe ricordarsi che se oggi ci può regalare queste sue perle dallo scranno più alto della città è perché‚ Almirante fece una battaglia per l’elezione diretta dei sindaci”. L’attacco è duro. Fuori le righe. Giorgia Meloni è stata politicamente scorretta. La leader di Fratelli d’Italia oggi è stata a Palermo per un convegno per ricordare la nascita del fondatore del Msi, Giorgio Almirante. L’affondo della giovane ex ministra, nasce dalla rinuncia da parte del sindaco diu Palermo a dare i saluti della città al convegno. Una rinuncia frutto delle polemiche sollevate dall’Anpi. Lapidaria la replica di Orlando: “Non commento le inappropriate strumentalizzazioni dell’onorevole Giorgia Meloni”.

Per meglio capire, ecco i fatti. Tutto nasce da una discutibile presa di posizione dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) lo scorso 24 febbraio, giudicando ”grave e provocatorio” che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, partecipi al convegno per ricordare Giorgio Almirante, lo storico leader del Movimento sociale, nel Teatro Politeama domenica 1 marzo alle 10. ”La partecipazione del sindaco alla manifestazione celebrativa di Giorgio Almirante personaggio controverso, compromesso per il suo passato di fascista sempre rivendicato – dicevano Ottavio Terranova presidente dell’Anpi Palermo e Coordinatore dell’Anpi Sicilia ed Angelo Ficarra segretario dell’Anpi Palermo – è un fatto particolarmente grave e provocatorio che cade nell’anno del Settantesimo della Liberazione dal nazifascismo. A Orlando ricordiamo che Almirante è stato fra i firmatari del ‘manifesto sulla razza’, uscito alla vigilia delle tristemente note ‘leggi razziali’ ed ha contribuito come fascista, al reclutamento dell’esercito repubblichino in collaborazione con i nazisti rendendosi di fatto complice dei crimini di guerra, della deportazione degli ebrei e delle stragi compiute in quegli anni”. ”Signor Sindaco – concludevano – le ricordiamo che Palermo è stata ed è antifascista e che anche tanti Siciliani hanno combattuto per un’Italia libera democratica e Repubblicana. La sua presenza e il suo saluto durante una celebrazione marcatamente neofascista, l’Anpi e la città di Palermo che Lei rappresenta, non potranno accettarla”.  Da qui la missiva del primo cittadino del capoluogo siciliano. Eccone uno stralcio: “Affido a questa lettera, indirizzata alla Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli, il saluto alla manifestazione del 1 marzo, ritenendo opportuno e doveroso evitare che, la mia presenza, possa determinare ragioni di incomprensioni sull’impegno antifascista della Città e dell’Amministrazione comunale di Palermo, che confermo, e che avrei certamente richiamato”.