di Giuseppe Novelli
La strada per la vertenza Meridiana si fa sempre più in salita. Le dimissioni dell’ex ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, che il 31 marzo scorso ha lasciato il dicastero di via Veneto sembrano aver avuto ripercussioni anche sulla vertenza della compagnia aerea sarda. La mancanza di un sostituto all’ex ministro sembra infatti pesare sull’andamento del tavolo di una trattativa con i sindacati, che vede 955 lavoratori in esubero a rischio: 142 piloti, 649 assistenti di volo, 89 dipendenti del settore terra e 75 dipendenti della manutenzione. L’ultimo incontro tra Governo, azienda e sindacati, si è tenuto il 23 marzo scorso, quando l’azienda aveva comunicato la sua disponibilità a far scendere gli esuberi da 955 a 527. L’accordo non era stato però raggiunto, a causa, secondo i sindacati, di “rigidità dell’azienda sugli esuberi” oltre alla differenza di posizioni sul nuovo tipo di contratto di lavoro da applicare. Filt, Fit, Uilt e Ugl Ta spingono per l’applicazione del Contratto nazionale di settore, mentre l’azienda preferirebbe applicare il contratto in vigore per i lavoratori di Air Italy, la compagnia low cost del gruppo. In questo scenario, il 9 aprile l’azienda ha formalizzato l’avvio delle procedure di mobilità per tutti i 955 dipendenti Meridiana dichiarati in esubero. La procedura ha una durata di 75 giorni, mentre il 30 giugno termina la cassa integrazione per i lavoratori della manutenzione e il 26 giugno quella per i dipendenti di Meridiana Fly.
E si attende ancora la firma dell’accordo per l’ingresso di Qatar Airways nel capitale di Meridiana, dopo la lettera d’intenti siglata il 4 febbraio scorso. L’operazione permetterebbe alla compagnia aerea del Golfo di entrare nel capitale del gruppo sardo con una quota del 49% tramite la partecipazione a un aumento di capitale. Il management di Meridiana puntava a firmare l’intesa il 10 aprile scorso, ma si attende ancora. La mancanza di un ministro a via Veneto potrebbe pesare anche in tal senso. La Guidi infatti aveva stabilito un contatto diretto con il Qatar e con lo stesso Akbar al Baker, ceo della compagnia qatarina, rinsaldato il 29 febbraio scorso nella sua visita a Doha e probabilmente gli arabi attendono di capire quali saranno gli sviluppi al Mise. Intanto oggi è ripreso il confronto al ministero, dedicato ai dipendenti del settore manutenzione, ma la situazione rimane di stallo. “L`azienda si è limitata a comunicarci l`esito del sondaggio rispetto alle richieste di part time, che ha dato esito zero, e confermare i 75 esuberi – ha spiegato il segretario generale Uilt Sardegna William Zonca -. Abbiamo cercato di aprire un tavolo di confronto, per entrare nel merito e affrontare una situazione difficile, nella quale crescono le tensioni tra i lavoratori, che ha portato al blocco dell`attività dell’hangar già da 10 giorni. Per noi come Uiltrasporti è incomprensibile l`atteggiamento di chiusura dell`azienda come è inaccettabile la conferma del numero degli esuberi”.