Ponte di Messina, Salini Impregilo non molla: è un’opportunità

Per l’ad della società l’opera “produce 40 mila posti di lavoro. Significa che quello che noi oggi diamo alla gente per non fargli fare nulla, ne avremo in cambio l’infrastruttura”. di Enzo Marino

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di Enzo Marino

Il ponte sullo Stretto di Messina rappresenta una opportunità per chiunque lo faccia. Lo ha detto Pietro Salini, amministratore delegato della Salini Impregilo, spiegando di non pensare alla penale che frutterebbe alla società nel caso di un abbandono definitivo del progetto. “Mi batto – ha detto Salini – per avere il ponte di Messina, non per avere una penale, ma per trasformarlo in una prospettiva. Il ponte è un’opportunità per chiunque lo faccia”. Ma poi, a scanso di equivoci, precisa: “Lo vorrei fare, non tanto perché rappresenta un contratto e quindi un’occasione di lavoro ma perché per me rappresenta il simbolo di un diverso approccio alle cose in questo paese”.

Tradotto in cifre, parliamo di “40mila posti di lavori creati in un’area che ne ha fortissimo bisogno e che oggi vive di sussidi. Secondo me bisogna invertire questa logica, bisogna creare benessere”. “Il ponte – prosegue Salini – di per sé li produce 40 mila posti di lavoro. Significa che quello che noi oggi diamo alla gente per non fargli fare nulla, ne avremo in cambio il ponte di Messina. Abbiamo fatto un conto basato su quello che in un’audizione alla Camera il governo ha raccontato, a fronte di 1 miliardo e mezzo, che era il contributo pubblico per realizzare questa infrastruttura, vorrei ricordare che dei circa 6 miliardi del progetto, solo 1 miliardo e mezzo erano a carico dello stato, il resto era tutto a carico dei privati, a fronte di questo investimento di 1 miliardo e mezzo ne tornavano negli 8 anni 4 e mezzo”.