Ponte Genova, Conte: negoziato con Autostrade faticosissimo

Il premier: “Aspettiamo ancora le firme per scrivere la parola fine. Siamo qui per ricordare le 43 vittime” I VIDEO

Giuseppe Contepontemorandi

Non dimenticheremo mai le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi. Il presidente del Consiglio è a Genova nel secondo anniversario del crollo del Ponte di Genova, per commemorare le vittime e ricordare quel giorno, il 14 agosto 2018. “Ricordo il lavoro febbrile delle squadre di soccorso, il dolore e l’angoscia, ricordo la richiesta che Genova non fosse lasciata sola e la richiesta di giustizia”, ha concluso.

Nessuna promessa, ma impegno. “La politica quando promette rischia di creare delle delusioni, io posso dire che noi garantiamo l’impegno, ci siamo assunti la responsabilità di non lasciare Genova sola” ma “ci siamo impegnati” anche “affinchè Genova possa rinascere, continueremo a farlo” e “vogliamo accertare la verità e le responsabilità per quanto è accaduto”. “Continueremo a chiedere giustizia. Vogliamo che le nostre infrastrutture siano sempre più sicure e simili tragedie non si debbano più ripetere”.

“Non voglio fare dichiarazioni polemiche – ha proseguito il premier a Genova parlando della trattativa tra Cdp e Aspi – sicuramente abbiamo constatato con mano come sia stato faticosissimo, durissimo, questo negoziato. Su questo non c’è dubbio e ancora aspettiamo di sottoscrivere e di mettere le firme agli accordi finali per scrivere la parola fine”. “Per quanto riguarda la giustizia c’è l’impegno del governo a restare al fianco dei familiari delle vittime. Quello che potremmo fare è stare vicino ai familiari e chiedere a nome di tutta la collettività italiana l’accertamento della verità. Due anni fa – ha ricordato Conte – abbiamo dichiarato due cose: che non avremmo lasciato da sola Genova e che non avremo lasciato soli i familiari delle vittime”.

“Su Genova ci siamo impegnati e questa opera che è sulla nostra testa ne è testimonianza concreta ma questo vale anche per tutto il piano di rilancio del tessuto produttivo e della vita economica e sociale della città ci siamo impegnati in questa direzione”. “Adesso – ha concluso Conte – dobbiamo completare anche l’altro impegno che non riguarda solo noi e non è nelle nostre disponibilità, che è quello dell’accertamento della verità attraverso verifiche processuali e attribuzioni di responsabilità”.