Cultura e Spettacolo

‘Popism’, grande mostra rivoluzione Pop nel Messinese

Da Warhol a Banksy. Fino all’11 settembre a Capo D’Orlando (Messina) “Popism”, la grande mostra che documenta la rivoluzione Pop. Oltre cento opere provenienti da famose collezioni private di tutto il mondo e da importanti gallerie d’arte. Descriveranno una rivoluzione, la rivoluzione Pop, che a partire dalla fine degli anni ’50 ha influenzato l’immagine, il costume, la pubblicita’ e innumerevoli aspetti della vita moderna. Tutto ha inizio con la Pop Art, si evolve con i Graffittisti e il Pop Surrealism, per arrivare a quella che si puo’ definire una vera e propria controcultura: la Street Art. L’iniziativa, che rientra nella programmazione di Emergence Festival (Festival Internazionale di Interventi Urbani), arriva a Capo D’Orlando dopo il successo di Taormina ed e’ curata da Giuseppe Stagnitta e Julie Kogler in collaborazione con Giancarlo Carpi. La mostra e’ patrocinata dal Comune e organizzata da Studio Soligo e Musica e Suoni. Le opere descrivono una rivoluzione, la rivoluzione Pop, che a partire dalla fine degli anni ’50 ha influenzato l’immagine, il costume, la pubblicita’ e innumerevoli aspetti della vita moderna.

Il percorso che nasce in Inghilterra con Richiard Hamilton, diventa popolare negli Stati Uniti grazie alla grande forza comunicativa del personaggio Warhol, va in strada e diventa per tutti con Keith Haring, Basquiat trasformandosi anche in momenti di grande estemporaneita’ legati alla musica con Doze Green, si diffonde in tutto il mondo passando anche dall’Italia, con una modalita’ piu’ umana e colta, con Mario Schifano e Tano Festa. Si sviluppa in tutto il mondo, trasformandosi e evolvendosi, emblematico il Superflat del giapponese Tarashi Murakami, oggi tra le varie strade percorse dagli artisti figli dell’esperienza Pop citiamo il portoghese Vhils e lo spagnolo Okuda, passiamo poi al Pop Surrealism con Mark Ryden, Ron English e Nicola Verlato arrivando a Shepard Faray e soprattutto a Banksy, che crea un nuovo modo di fare e vivere l’arte rivoluzionandola. Il fenomeno del Graffittismo nasce proprio in questa scia di grande liberta’ e protesta a New York e raggiunge un successo immediato, in una Citta’ stanca di un’arte nata dalla cultura artistica, creata e portata avanti dal mondo dei bianchi.

Rappresenta, come gia’ il jazz, una rivincita culturale dei negri e degli emarginati, un soffio di nuova energia, di nuova creativita’, con quel tanto eversivo di proibito, di underground, che ne fa un fiore all’occhiello della New York bene che inevitabilmente finisce per distruggere tutta la carica. Risposta spray alla produzione capitalistica, una risposta selvaggia che cancella, travolge, tutti i messaggi della rivoluzione di massa. ‘Popism’ porta per la prima volta in Sicilia cinque opere di Banksy, writer inglese e uno dei maggiori esponenti della street art. Il vero nome dell’artista non e’ noto. Si sa tuttavia con certezza che e’ cresciuto a Bristol. Le sue opere murali sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l’etica. La tecnica che preferisce per i suoi lavori di guerrilla art e’ da sempre lo stencil che, proprio con Banksy, e’ arrivato a riscuotere un successo sempre maggiore presso street artist di tutto il mondo. I suoi stencil hanno cominciato ad apparire proprio a Bristol, poi a Londra, in particolare nelle zone a nordest e a seguire nelle maggiori capitali europee, notevolmente non solo sui muri delle strade, ma anche nei posti piu’ impensabili come le gabbie dello zoo di Barcellona.

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