È stata ribattezzata “l’arca di Noè dei semi”, una banca sotterranea scavata in mezzo alle montagne e ai ghiacci sull’isola di Spitsbergen, nell’arcipelago norvegese delle Svalbard, a circa 1300 km dal Polo Nord, dove possono essere custoditi milioni di campioni di semi, dal riso al grano, dal mais alla zucca, provenienti da tutto il mondo. A fronte dei drastici cambiamenti climatici si è voluto creare un luogo dove conservare le biodiversità anche in vista di disastri naturali, guerre e altre catastrofi. Ma il global warming ha messo a serio rischio anche questa “banca bio” per l’immprovviso scioglimento del permafrost intorno alla struttura e sono stati necessari nuovi fondi per metterla in sicurezza.
Allo Svalbard Global Seed Vault, nato nel 2008 e in gran parte finanziato dal governo norvegese, arrivano di continuo nuovi campioni. Tra gli ultimi 60mila appena depositati ci sono anche semi di 27 piante selvatiche inviate dal Principe Carlo, noto per la sua difesa dell’ambiente, così come fagioli e mais della tribù indiana dei Cherokee. Con quest’ultima scorta, le varietà di semi conservate hanno superato il milione. Nel caveau possono esserne contenute 4,5 milioni in nicchie sotterranee a -18 gradi. Sperando che non debbano mai essere usate.