“La possibilità di salvaguardare oltre cento lavoratori precari dell’Agenzia Italiana del Farmaco, impegnati ad assicurare la continuità delle cure per tutti i pazienti e la sperimentazione di nuove cure e vaccini è ormai appesa ad un filo. Senza l’approvazione di un emendamento alla legge di bilancio di prossima adozione, che consenta di capitalizzare le professionalità che rappresentiamo, le nostri sorti saranno segnate, con grave danno, oltre che nostro e delle nostre famiglie, anche del lavoro dell’Agenzia e per il funzionamento del Servizio sanitario nazionale, già messo a dura prova”. E’ quanto sottolineano in una nota i lavoratori precari dell’Agenzia del Farmaco (Aifa) che proclamano lo stato di agitazione e indicono un sit in davanti a Palazzo Montecitorio per il prossimo martedì 24 novembre, a partire dalle ore 15.00 “per chiedere il pronto intervento delle istituzioni a difesa del nostro lavoro e dei principi di tutela della salute sanciti nell’art. 32 della Costituzione”.
“In un momento di crisi sanitaria senza precedenti a memoria – sottolinea la nota – è scandaloso che la politica resti sorda agli appelli di persone che da mesi contribuiscono in modo determinante al funzionamento di un ente che svolge un ruolo così centrale sia nel contrasto al Covid-19, sia nell’assicurare continuità di accesso alle cure per tutti i pazienti, anche affetti da altre patologie gravi.
E’ inspiegabile come, a fronte di provvedimenti normativi d’urgenza che mirano a tutelare il lavoro e che prevedono generosi ampliamenti nelle piante organiche di numerosi enti, sia proprio il lavoro dell’Agenzia Italiana del Farmaco ad essere a rischio”.